Polizia di Stato e Carabinieri stanno eseguendo, in Reggio Calabria, un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 14 affiliati alla cosca 'ndranghetista Libri, indagati per associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni e altri gravi reati.
Il provvedimento scaturisce da un'articolata attività investigativa, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha ricostruito gli assetti organizzativi della cosca e documentato gli equilibri con le altre famiglie mafiose egemoni sul capoluogo
Le persone arrestate sono accusate di associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni e altri gravi reati. Le ordinanze di custodia cautelare sono arrivate al termine dell'attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che ha ricostruito gli assetti organizzativi della cosca e documentato gli equilibri con le altre famiglie mafiose locali. In seguito alle investigazioni sarebbero state accertate le attività illecite della cosca, fra le quali si contano diversi presunti episodi di estorsione ai danni dei titolari di diverse attività commerciali. La magistratura ha inoltre disposto il sequestro di beni fittiziamente intestati del valore di oltre un milione di euro.
17/02/2019 - Uno dei capitoli del sussidio diocesano per la pastorale battesimale è incentrato sull’uso distorto del termine ''battesimo'' in ambito mafioso. Sono tanti i parallelismi con la fede «ricercati» dai boss: si tratta però di un’azione sacrilega
13/02/2019 - Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria è il titolare dell’inchiesta «’Ndrangheta stragista» che sta facendo luce sui rapporti tra le consorterie calabresi e Cosa Nostra. La sua riflessione sul maxiprocesso di Palermo.
04/02/2019 - A renderlo noto è la stessa struttura sita nella frazione costiera di Montebello Jonico. Sulla pagina Facebook dell'azienda sono state diffuse le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso i malviventi in azione.