All’origine dell’inchiesta, dunque, vi sarebbe questo complesso sistema di illecito arricchimento posto in essere dagli indagati, in cui spicca la competenza bancaria di Cesare Pravisano (ex funzionario di banca) e Massimiliano Ficarra (commercialista). Successivamente si sarebbe poi aggiunta anche la figura di Bruno De Benedetto, anche lui commercialista. Sono loro i principali indagati dell’inchiesta che hanno poi coinvolto un folto numero di soggetti, reperiti tra familiari, compagne/fidanzate, collaboratori. Alcuni hanno assolto il ruolo di prestanome, altri concorrenti nell’attività criminale.
Secondo quanto appurato dagli investigatori vi sarebbe stato uno sfruttamento strumentale ed illecito di numerose cooperative e consorzi di cooperative. Queste venivano costituite senza che esistesse alcuna realtà mutualistica ed allo scopo di sfruttarne la manovalanza, senza rispettare obblighi fiscali e contributivi; le cooperative venivano così depauperate dell’intero patrimonio per poi essere abbandonate ad un inesorabile destino di fallimento. Al centro di tale sistema fraudolento vi era l’emissione di fatture false con cui ridurre drasticamente l’imponibile dei consorzi e/o delle società fatte figurare come committenti.
21/11/2019 - L e buone prassi continuano. Era l’auspicio di Roberto Di Bella ed è divenuto realtà . Il protocollo Liberi di scegliere è stato rinnovato per i prossimi tre anni con la firma al Miur. Il progetto, dunque, continuerà a garantire una concreta alternativa di vita ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata.
14/09/2019 - Parla Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, ideatore del Protocollo finanziato dalla Cei che offre un futuro ai figli di mafia. Qui ci offre una lettura dei risultati e delle tante storie di riscatto di minori usciti dal circuito della criminalità organizzata. Oggi tornano a trovarlo con le fidanzate per dirgli grazie
11/09/2019 - È accaduto durante le celebrazioni della Madonna di Polsi. La denuncia di Christian Abbondanza referente ligure della Casa della Legalità . Il rito nasce dalla richiesta di una comunità di calabresi del luogo