Mercoledì scorso abbiamo iniziato la santa Quaresima. Ho saputo che la vostra partecipazione alla cerimonia dell’imposizione delle ceneri è stata numerosa, nonostante le restrizioni dovute alla Pandemia. Ringraziamo Dio per questo, perché è un bel segnale per la realizzazione dell’impegno che vi propongo quest’anno, che ci sforzeremo di vivere nei giorni, che costituiscono il cammino verso la santa Pasqua.
«Non di solo pane vivrà l’uomo. ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4): è il tema che vi propongo per questa Quaresima, attorno al quale dobbiamo far sprigionare tutte le nostre energie interiori, alla riscoperta e riappropriazione della dimensione dello Spirito.
La frase sopra riportata è la risposta di Gesù al primo tentativo di Satana di distoglierlo dal suo rapporto con il Padre e chiuderlo così nell’ambito ristretto della dimensione terrena, dominata dalle necessità materiali e dal bisogno smodato di appagarli nel tentativo di cercare la nostra felicità.
Gesù puntualizza a Satana: attenzione, l’uomo non è solo materia, ma anche spirito; anzi è proprio lo spirito a caratterizzarlo e a differenziarlo dagli esseri viventi. Lascia, dunque, che possano esserci momenti, come il mio deserto, in cui a parlare possa essere la mia attenzione verso il Padre, a costo anche di dimenticare o mettere al secondo posto i bisogni materiali, fosse anche il cibo.
Ecco miei cari, questo è l’itinerario di fede che voglio invitarvi a percorrere per riappropriarvi della dimensione spirituale.
Del resto, ci stiamo accorgendo che, chiudendo i nostri orizzonti nell’ambito del terreno, dimenticandoci o addirittura negando Dio e l’eternità, non ci abbiamo guadagnato in termini di felicità. Servano a farci riflettere gli episodi di violenza perpetrata soprattutto a livello familiare per soddisfare la sete di denaro, di droga e di sesso, che si vanno diffondendo a macchia d’olio anche tra i giovanissimi.
Ritorniamo allora a pensare nella prospettiva spirituale la nostra vita e quella delle persone che più ci stanno vicino e verso le quali abbiamo responsabilità educative o protettive.
Questo non vuol dire che dobbiamo dimenticare di dover costruire la vita nel tempo. Tutt’altro. Dio ci ha garantito: Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano…li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia (Salmo 80, 14-15.17).
Come riusciremo a riscoprire e coltivare la dimensione spirituale del nostro essere?
Dobbiamo rientrare in noi stessi, nella nostra interiorità, fuggendo la dissipazione; Nutriamoci con la lettura della parola di Dio; Non lasciamoci dominare dalle cose, facendo qualche rinuncia; Fuggiamo il nostro egoismo, aprendoci alla carità verso gli altri.
Il Signore Gesù ci accompagni in questo cammino, la Vergine Santissima e san Francesco di Paola, il santo della quaresima, intercedano per noi.
* Arcivescovo di Reggio Calabria - Bova
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