Prosegue il nostro percorso laboratoriale con i ragazzi della Comunità Ministeriale presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Nell’ultimo incontro abbiamo voluto affrontare con loro il tema del lavoro provando a darne una chiave di lettura «a misura di ragazzo». Quali sono i sogni che li attraversano? Come vedono il loro futuro? La situazione detentiva che stanno vivendo è un tempo proficuo per riflettere oppure le idee non sono ancora chiare? Tanti gli spunti offerti dal confronto. Diversi gli stati d’animo: tra chi crede in un immediato impiego e chi – più scettico – sottolinea le difficoltà di trovare un’occupazione nel proprio territorio. Grande “preoccupazione” è data – soprattutto – dalla prospettiva di non essere «regolarizzati» nella propria posizione lavorativa.
Due di loro hanno deciso di scrivere il proprio punto di vista.
S: «Il mio sogno è di aprirmi una pizzeria»
Ho già fatto tante esperienze di lavoro; infatti, ho lavorato nel settore della ristorazione, sono partito facendo il lavapiatti poi ho fatto il cameriere e infine mi sono “trovato” a fare il pizzaiolo. Ho fatto anche altri lavori come il muratore e l’imbianchino. Quando finirò il mio periodo di messa alla prova in comunità, il mio sogno è di aprirmi una pizzeria e imparare ancora di più a fare il pizzaiolo perchè a fare il pizzaiolo non si finisce mai di imparare.
R: «Mi affascina molto l’Esercito»
Ho molti dubbi: la tentazione di «fare soldi facili» è molto alta, ma mi piacerebbe anche fare soldi onestamente. Come fare? Mi ha sempre affascinato il mondo dell’Esercito. Il perchè è molto semplice: vedo che riesco meglio nei lavori in cui posso mettere a disposizione e a dura prova le mie capacità fisiche e psicologiche.
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