“Sapevano i servizi sociali del comune di questa situazione?Sapevano i vicini e i conoscenti di questa situazione? Sapeva la scuola di questa situazione? Se si, cosa hanno fatto? Come mai l’arresto e' scaturito da un controllo a carico dell'indagato il cui atteggiamento, valutato anche in ragione delle condizioni fatiscenti del veicolo a bordo del quale viaggiava con il figlio di 9 anni, ha insospettito gli inquirenti? E se i militi non si fossero insospettiti?”
Interrogativi che hanno spinto il Garante a dirsi “indignato al limite della furia, perché non si può fare leva soltanto sull’intuizione degli inquirenti, e la società non può andare a dormire tranquilla la notte quando sa e non interviene. Indifferenza, sottovalutazione, superficialità e omertà sono alla base delle violenze sui piccolini e se lo Stato fosse veramente conseguente dovrebbe valutare la posizione di quanti avrebbero dovuto fare qualcosa e non hanno fatto nulla”.
Il Garante annuncia, infine. “di avere aperto una procedura, destinata agli inquirenti, e soprattutto alla magistratura, per valutare la posizione di eventuali negligenze e negligenti. Chi sa e tace è complice. Se chi tace ha doveri istituzionali, oltre che civici, è complice e ha il dovere di risponderne alla giustizia e, magari, di cambiare mestiere”.
09/04/2021 - «Una casa che cura», la ''Reghellin'' resta un episodio isolato di protezione sociale presente sul territorio. Ce lo racconta una delle fondatrici, Nella Restuccia. Parlando delle tante donne, Nella dice: «La Casa ha visto le loro lacrime e curato le loro ferite».
02/12/2020 - Donne e violenza. C’è uno spiraglio di luce, Giusy Nuri: «Lavoro vuol dire libertà ». Siamo tornati a parlare con la responsabile di una realtà che si propone di essere una testimonianza concreta di riscatto sociale.
25/11/2020 - L'arcivescovo metropolita di Reggio - Bova è intervenuto in occasione del 25 novembre, una data resa ancor più significativa dal caso di femminicidio registrato sul territorio reggino nelle settimane scorse. Il presule, auspicando una presa di coscienza collettiva, ha ribadito la sua ferma condanna nei confronti di chi si macchia di questi deplorevoli reati. Una posizione inamovibile che si congiunge con la preghiera affettuosa per le vittime.