Dopo l’inchiesta di Federico Minniti sul Reddito d’inclusione (Rei), (Prima puntata: Reggio Calabria, il Comune inciampa sul reddito di inclusione), abbiamo ricevuto una nota di rettifica e integrazioni da parte del Comune di Reggio Calabria. Ne diamo conto nell'articolo Reddito di inclusione, i conti non tornano (seconda puntata). A margine della nota, però, erano anche riportate alcune dichiarazioni dell’assessore alle politiche sociali, Lucia Nucera: «Invito a non creare allarmismi e suggestioni che possano gettare discredito od ombre sull’operato dell’ amministrazione comunale di Reggio Calabria e sul settore Politiche sociali ». Le dichiarazioni terminavano con una livorosa reprimenda nei confronti de L’Avvenire di Calabria: «Richiamo la stampa tutta, ma in particolare la stampa che dovrebbe essere dedita alla diffusione della buona comunicazione sociale, al controllo delle fonti e alla responsabilità che deriva dal comunicare direttamente ai cittadini e ai lettori materie di così vitale importanza, che possono offrire un reale sostegno».
La redazione del settimanale diocesano reggino respinge al mittente queste gravi accuse. Infatti, inizialmente, l’assessore chiede di «non gettare discredito ed ombre sull’operato dell’amministrazione comunale e sul settore Politiche sociali» e poi, però, getta fango sul lavoro altrui, addirittura «richiamando» L’Avvenire di Calabria al controllo delle fonti. Come già riportato nell’articolo di domenica scorsa, il settimanale aveva inviato formale richiesta al Settore guidato dalla Nucera per conoscere i dati afferenti il Rei. Nessuno ha risposto, come già accaduto in passato per altre richieste inviate ad altri Settori del Comune di Reggio Calabria e allo Staff del sindaco Falcomatà. Il silenzio è stato rotto dalla richiesta di rettifica, con la quale finalmente sono stati resi noti alcuni dati, che confermano la nostra inchiesta, e per i quali è stato necessario chiedere ulteriori chiarimenti, come spiega l’articolo di Minniti in questa pagina.
La buona comunicazione e le buone notizie hanno una radice comune: la verità. E il silenzio non ferma il cammino di chi la cerca. La redazione de L’Avvenire di Calabria resterà sempre dalla parte degli ultimi e dei poveri, dando voce agli emarginati a causa delle logiche di Palazzo. Continueremo a raccontare fatti e proporre idee, sempre a servizio della verità.
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