Vi assicuro che Cucullaro degli anni ‘70 non era quello che è diventato negli anni, si viveva con i nostri amici in camerate da 20/25 posti, i bagni turchi, le fontanelle dove lavarci composte da 8/10 rubinetti in comune, e un refettorio sicuramente non così curato come oggi. Eppure c’era l’amore dello stare insieme a quegli amici ed amiche che da anni erano rinchiusi in quell’ospedale psichiatrico che da lì a poco, per fortuna venne definitivamente chiuso. Ricordo ancora oggi i balli e le canzoni o meglio le “muttette” calabresi cantate e ricantate, per ore e ore, e i giochi nel piazzale per far divertire e divertirci insieme a chi non si divertiva mai. A quel primo soggiorno ne seguirono altri ed altri ancora, con gli amici di tante parrocchie della città e quelli provenienti da altre regioni, obiettori di coscienza prima e poi ragazze e ragazzi del Servizio civile; il Soggiorno sociale divenne così un appuntamento che si aprì sempre più alle persone bisognose della diocesi. Gli anni passavano e pure la mia vita così pian piano iniziai a coinvolgere prima la mia fidanzata, e una volta sposati fin da piccoli anche i miei figli che hanno assaporato la gioia di stare insieme a altri bambini e poi nel tempo diventare pure loro volontari. Ruolo importante nella nascita del soggiorno lo ebbe monsignor Giovanni Ferro e l’indimenticabile don Italo Calabrò così come don Antonino Iachino con il quale dal 1991 al 2009 ho condiviso anche l’esperienza in Caritas in qualità di amministratore. Mi piace altresì ricordare che da Cucullaro nacquero esperienze forti di associazionismo, gruppi di volontariato che ancora oggi a distanza di 24 anni sono presenti e animano le giornate del soggiorno; tra tutti l’esperienza del “Gabbiano” nato proprio durante un Soggiorno sociale. Cucullaro è stato ed è ancora oggi, a distanza di tantissimi anni, tappa importante per la mia vita, ho conosciuto tante persone, i loro volti le loro storie sono ben conservate nel mio cuore.
* volontario Soggiorno sociale
08/09/2020 - Un percorso spirituale intenso in cui sono emersi gli aspetti emotivi delle decisioni prese da uomo e cristiano. Cinque giorni passati a Cucullaro, dal 27 al 31 luglio, seguendo il filo conduttore: «Imparare a scegliere, per essere uomini, come Gesù»
06/08/2020 - Quando sono arrivato mi sentivo molto pieno di ardore e spirito di avventura, convinto di dover partecipare ad un campo dove le attività principali erano fisiche, di conoscenza del fratello che ti stava accanto e alla fine di esso mi sono ritrovato solo con i miei pensieri ma custodito da un’amore più grande, quello che ci ha mossi dal nostro tepore quotidiano pieno di certezze e ci ha spinto nella montagna come Dio fece con Abramo.Un amore che noi abbiamo immaginato come un cielo stellato
23/03/2020 - La Chiesa reggina mette a disposizione il Soggiorno ''San Paolo'' in Aspromonte: creati 50 posti-letto per quanti, eventualmente, saranno costretti all'isolamento. Questa è solo una delle misure messe in atto dall'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova.