Avvenire di Calabria

Il 25 marzo del 1982, a San Pietro, il Santo Padre affidava alla Madonna, in spirituale comunione con i vescovi del mondo, le afflizioni per i mali del presente e i timori alle minacce alla pace

38 anni fa l’atto di affidamento a Maria di Giovanni Paolo II

Le analogie di ieri e di oggi nell'atto che richiama ai misteri di Fatima

di Antonia Cogliandro

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38 anni fa l'atto di affidamento a Maria di Giovanni Paolo II. Sono passati quasi quarant’anni da quella domenica terza di quaresima 25 marzo 1984 quando in una ventosa piazza San Pietro, all’interno della celebrazione per il Giubileo delle famiglie dell’Anno della Redenzione, indetto da papa Giovanni Paolo II, egli stesso affidava alla Madonna, in spirituale comunione con tutti i vescovi del mondo, «le afflizioni per i molteplici mali del presente, i timori per le minacce che incombono sull’avvenire, le preoccupazioni per la pace e la giustizia nelle singole nazioni e nel mondo intero».


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Nel saluto ai fedeli presenti in piazza prima della Messa, il Santo Padre aveva anticipato il significato di questo atto volutamente compiuto nel giorno solenne dell’Annunciazione del Signore, proprio «nel ricordo del “fiat” che aveva dato inizio alla salvezza dell’umanità.

Le parole che papa Giovanni Paolo II pronunciava - nell'atto di affidamento - davanti alla statua della Madonna di Fatima appositamente allestita, corrispondevano, con piccoli cambiamenti, a quelle che aveva letto durante il suo viaggio apostolico a Fatima, il 13 maggio 1982, esattamente un anno dopo l’attentato di cui era stato vittima e dal quale era uscito salvo, per sua stessa ammissione, grazie all’intercessione della Beata Vergine di Fatima, di cui proprio quel giorno dell’attentato, e all’incirca alla stessa ora, ricorreva l’anniversario della prima apparizione. Una coincidenza che lo aveva subito scosso e profondamente ispirato a trarre da questo “male” una occasione di “bene” e di conversione per l’umanità.

Proprio sotto la scritta che trionfa sulla facciata della basilica vaticana «Le porte degli inferi non prevarranno»,  con questo Atto di consacrazione e di affidamento, diceva il pontefice prima di iniziare la preghiera nella «maestosa» piazza, «vogliamo confessare che l’amore è più grande del peccato e di ogni male, che minaccia l’uomo e il mondo. Con umiltà invochiamo questo amore».

Nonostante non avesse pronunciato esplicitamente la parola Russia, ma l’avesse fatto capire nel richiamo a «quei popoli che hanno un particolare bisogno della protezione di Maria», questo atto, compiuto in piena guerra fredda, fu il primo ad avere come protagonista la Chiesa intera, e non solo il romano pontefice, come nelle precedenti occasioni con i papi Pio XII e Paolo VI, e fu ritenuto “valido” dalla veggente di Fatima, suor Lucia, che era l’unica ancora in vita, in adempimento alle richieste manifestate dalla Vergine durante le apparizioni.

L’atto di affidamento

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa madre di Dio», inizia così l'atto di affidamento a Maria.

1. “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa madre di Dio”!

Pronunciando le parole di questa antifonia, con la quale la Chiesa di Cristo prega da secoli, ci troviamo oggi dinanzi a te, Madre, nell’Anno Giubilare della nostra Redenzione.

Ci troviamo uniti con tutti i pastori della Chiesa, in un particolare vincolo, costituendo un corpo e un collegio, così come per volontà di Cristo gli apostoli costituivano un corpo e un collegio con Pietro.

Nel vincolo di tale unità, pronunziando le parole del presente Atto, in cui desideriamo racchiudere, ancora una volta, le speranze e le angosce della Chiesa per il mondo contemporaneo.

Quaranta anni fa, e poi ancora dieci anni dopo, il tuo servo, il papa Pio XII, avendo davanti agli occhi le dolorose esperienze della famiglia, ha affidato e consacrato al tuo Cuore Immacolato tutto il mondo e specialmente i popoli, che per la loro situazione sono particolare oggetto del tuo amore e della tua sollecitudine.

Questo mondo degli uomini e delle nazioni abbiamo davanti agli occhi anche oggi: il mondo del secondo millennio che sta per terminare, il mondo contemporaneo, il nostro mondo!

La Chiesa, memore delle parole del Signore: “Andate . . . e ammaestrate tutte le nazioni . . . Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 19-20), ha ravvivato, nel Concilio Vaticano II, la coscienza della sua missione in questo mondo.

E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al tuo cuore: abbraccia, con amore di Madre e di Serva del Signore, questo nostro mondo umano; che ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli.

In modo speciale ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno.

“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio”! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova!

2. Ecco, trovandoci davanti a te, Madre di Cristo, dinanzi al tuo Cuore Immacolato, desideriamo, insieme con tutta la Chiesa, unirci alla consacrazione che, per amore nostro, il Figlio tuo ha fatto di se stesso al Padre: “Per loro - egli ha detto - io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17, 19). Vogliamo unirci al nostro Redentore in questa consacrazione per il mondo e per gli uomini, la quale, nel suo cuore divino, ha la potenza di ottenere il perdono e di procurare la riparazione.

La potenza di questa consacrazione dura per tutti i tempi e abbraccia tutti gli uomini, i popoli e le nazioni, e supera ogni male, che lo spirito delle tenebre è capace di ridestare nel cuore dell’uomo e nella sua storia e che, di fatto, ha ridestato nei nostri tempi.

Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione per l’umanità e per il mondo: per il nostro mondo contemporaneo, in unione con Cristo stesso! L’opera redentrice di Cristo, infatti, deve essere partecipata dal mondo per mezzo della Chiesa.

Lo manifesta il presente Anno della Redenzione: il Giubileo straordinario di tutta la Chiesa.

Sii benedetta, in questo Anno Santo, sopra ogni creatura tu, serva del Signore, che nel modo più pieno obbedisti alla divina chiamata!

Sii salutata tu, che sei interamente unita alla consacrazione redentrice del tuo Figlio!

Madre della Chiesa! Illumina il popolo di Dio sulle vie della fede, della speranza e della carità! Aiutaci a vivere nella verità della consacrazione di Cristo per l’intera famiglia umana del mondo contemporaneo.

3. AffidandoTi, o Madre, il mondo, tutti gli uomini e tutti i popoli, Ti affidiamo anche la stessa consacrazione del mondo, mettendola nel tuo cuore materno.

Oh, Cuore Immacolato! Aiutaci a vincere la minaccia del male, che così facilmente si radica nei cuori degli uomini d’oggi e che nei suoi effetti incommensurabili già grava sulla vita presente e sembra chiudere le vie verso il futuro!

Dalla fame e dalla guerra, liberaci!

Dalla guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci!

Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci!

Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci!

Da ogni genere d’ingiustizia nella vita sociale, nazionale e internazionale, liberaci!

Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci!

Dal tentativo di offuscare nei cuori umani la verità stessa di Dio, liberaci!

Dallo smarrimento della coscienza del bene e del male, liberaci!

Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaciliberaci!

Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere società!

Aiutaci con la potenza dello Spirito Santo a vincere ogni peccato: il peccato dell’uomo e il “peccato del mondo”, il peccato in ogni sua manifestazione.


PER APPROFONDIRE: Oggi la preghiera per la Pace, la Chiesa reggina in comunione col Papa


Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l’infinita potenza salvifica della Redenzione: potenza dell’Amore misericordioso! Che esso arresti il male! Trasformi le coscienze! Nel tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della sua Speranza!

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