Le poesie di San Giovanni Paolo II hanno fatto il giro del mondo, ed ancora oggi continuano ad essere ricercatissime. Il segreto della loro popolarità non risiede solo nel fatto che Papa Wojtyla era amatissimo da fedeli e non, ma trova una ragione profonda nella semplicità comunicativa del Papa ora Santo. La poesia sul Natale che vogliamo proporvi non fa eccezione, e rievoca sensazioni che forse abbiamo provato solo durante la nostra infanzia.
Papa Giovanni Paolo II chiede infatti a Gesù Bambino di aiutare gli uomini a riscoprire la propria umanità, nelle forme più semplici, esattamente come tutti noi da bambini ci sentivamo più buoni in prossimità delle feste natalizie. Il Papa sapeva che questa speranza non poteva non passare attraverso una richiesta diretta a Gesù Cristo, perchè da solo l’uomo non può farcela, strangolato dai propri limiti.
Papa Wojtyla chiede a Gesù che l’umanità riscopra valori quali la solidarietà, l’amicizia, la pace, la fraternità, l’amore, il rispetto, la gioia, la speranza. E niente di tutto questo potrà mai accadere se la terra non viene investita anche solo da uno dei raggi illuminanti della Carità di Dio. Tutto quanto di buono c’è nell’uomo non può essere che un misero riflesso della Bontà del Padre.
«Dalla capanna di Betlemme anche quest’anno si irradi in tutto il mondo la Luce del tuo Natale, che è sempre motivo di speranza e di pace per l’intera umanità», scrive il pontefice polacco. Oltre a chiedere per la terra un irradiarsi divino di luce, speranza, e pace, Papa Giovanni Paolo II chiedeva anche un aiuto per estirpare il male dalla nostra quotidianeità, partendo da noi, col nostro carico di piccoli livori e rancori di ogni giorno, passando per chi ha nell’orgoglio e nella menzogna i propri punti di riferimento, e finendo a chi ha il potere per esercitare abusi e soprusi, e dà libero sfogo alla propria cattiveria.
Non manca un appello a che il mondi si predisponga ad una giustizia più equa. Papa Giovanni Paolo II, infatti, viaggiò sempre molto, e nei suoi numerosissimi viaggi apostolici potè constatare di persona quanto l’ingiustizia umana possa spesso ammantarsi di un rivestimento legittimato dalle leggi, ed arrivare a chiamarsi giustizia, se a deciderla sono le persone sbagliate. Il santo polacco chiedeva proprio questo: che sempre meno gente utilizzasse la giustizia, o ciò che di più becero ne deriva quale la violenza, a cuor troppo leggero.
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