L’origine della Quaresima si perde nella notte dei tempi, già alla fine del secondo secolo esiste nella Chiesa un cammino in preparazione alla Pasqua, misurato da alcuni giorni di digiuno, secondo la testimonianza di Eusebio di Cesarea. Questo digiuno è all’inizio solo di una settimana, poi diventa di tre settimane nelle quali si legge il vangelo di Giovanni, per giungere infine a 40 giorni, sul modello del tempo trascorso da Gesù nel deserto. Dal quarto secolo fino all’ottavo, abbiamo il periodo aureo della Quaresima cristiana con il suo forte richiamo battesimale, chiaramente evidenziato dalle letture domenicali della liturgia romana.
Con il finire del catecumenato nella chiesa, anche questa prospettiva della quaresima si perde, fino al recupero attuale voluto dal Concilio Vaticano II.
Questo rinnovato impegno quaresimale, viene vissuto dalla Chiesa come un segno sacro, un sacramento del tempo, il
quadragesimale sacramentum,
come ancora oggi si esprime l’orazione colletta della prima domenica di quaresima, in questo impegno di conversione è coinvolta tutta la Chiesa, sia coloro che si preparano a ricevere il battesimo, che i penitenti che saranno riconciliati in occasione della Pasqua.
La Costituzione Liturgica insiste sul duplice carattere battesimale e penitenziale di questo tempo e sulla duplice linea di ascolto assiduo della Parola e di un costante impegno alla preghiera. Il tema che dà a tutta la Quaresima la sua tonalità caratteristica è quindi la conversione che assieme alla fede costituisce un binomio inseparabile. L’annuncio di Gesù infatti è : «Convertitevi e credete al vangelo». Di qui l’impegno della Chiesa in quaresima: chiamare alla fede quelli che ancora non vi sono giunti, ravvivare e accrescere la fede in coloro che hanno già ricevuto il dono, restituire alla vita di Dio i battezzati vinti dal peccato. Per questo la Quaresima non è solo un impegno individuale, ma è una pratica collettiva che coinvolge tutta la comunità, una grazia che con la sua efficacia raggiunge tutti.
Il credente è invitato dalla liturgia quaresimale ad incamminarsi gioiosamente verso la Pasqua, aiutato dalle catechesi patristiche che la Liturgia delle Ore offre ogni giorno, si impegna in un’ascesi esigente, in cui la tradizione ha sottolineato tre grandi direttrici: preghiera, opere di carità, digiuno.
Sant’Agostino in un suo sermone così si esprime: «Queste devote elemosine e questo digiuno frugale sono le ali che in questi santi giorni aiuteranno la nostra preghiera a salire al cielo».
Il lezionario di questo periodo quaresimale offre ai fedeli una grande ricchezza di spunti, indicandoci tre tappe nel cammino verso la Pasqua. La prima delle tre corrisponde alle settimane prima e seconda. Essa dà il senso globale della Quaresima, aiutandoci a mettere l’accento sul rinnovamento personale, basato sulla partecipazione alla celebrazione ecclesiale. La seconda tappa corrisponde alle settimane terza, quarta e quinta. Esprime il mistero di Cristo in noi, attraverso, principalmente, il rinnovamento e la partecipazione ai sacramenti dell’iniziazione. La terza tappa inizia a partire dalla domenica di Passione (le Palme). Troviamo un’accentuazione del mistero pasquale di Cristo, realizzato tramite la sua passione e crocifissione. In tutte queste proposte celebrative, la Quaresima diventa il mezzo che permette al cristiano di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo.
La lotta del deserto si consumerà sulla croce. La gloria, anticipata sul Tabor, risplenderà per sempre nel corpo del Risorto. Lui è il protagonista del mistero celebrato.
Cristo è il modello della Chiesa in cammino verso la Pasqua. La Quaresima, non vuole essere tuttavia un tempo di cupa penitenza, ma vuole proporre ai cristiani una concezione ottimistica del mondo. A quanti ancora non sono convertiti la Quaresima propone l’entrata, col battesimo, in una creazione nuova. A quanti sono già battezzati, propone una revisione di vita, un passo avanti nella divinizzazione che è stata loro data in linea di principio ma che essi devono sempre realizzare con piena coscienza. La Quaresima, quindi è un tempo propizio che la Chiesa ci dona per rinnovare il nostro cuore, sta a noi cogliere questa occasione di grazia e viverla nella nostra vita.
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