Positivo e ricoverato in ospedale, in buone condizioni, dopo giorni che si sono fatti anche faticosi. Il vescovo Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, è da lunedì mattina nel reparto Covid dell’Ospedale militare del Celio a Roma. Una settimana prima, all’insorgere di alcuni lievi sintomi sospetti, si era sottoposto a tampone avendo un’agenda di incontri e impegni pubblici e volendo evitare ogni rischio per gli altri.
L’esito positivo ma in una situazione generale non preoccupante l’aveva indotto all’isolamento domiciliare, con le terapie disposte dal medico responsabile Covid del Celio colonnello Antonio Montini. I sintomi – spossatezza, dolori articolari, stato influenzale – si sono fatti però più seri convincendo il medico a disporre il ricovero per poter somministrare cure più efficaci e mirate. Una decisione che sembra aver già sortito i primi risultati.
Marcianò sta meglio, e in ospedale ha avuto modo di sperimentare con gratitudine la dedizione del personale medico che, in questi mesi, si è occupato dei casi di positività nelle Forze Armate. Ai militari che avevano contratto il Covid e ai medici che se ne prendono cura l’ordinario militare aveva nel tempo più volte manifestato la sua vicinanza. I cappellani militari di tutta Italia sono stati informati del ricovero del loro vescovo.
* Avvenire
10/03/2021 - È passato un anno dal primo lockdown nazionale. "Un anno in cui sono cresciuti in modo preoccupante i poveri, in particolare tra le famiglie monoreddito, gli anziani, le donne sole con figli e i lavoratori precari"
09/03/2021 - Il conto più alto da pagare. Crolla il fatturato nel settore food fiore all’occhiello del made in Italy. Una contrazione che sfiora il 40% cioè 37,7 miliardi. I lockdown sviluppati durante quest’anno di crisi sanitaria hanno colpito gravemente il settore del ''tempo libero''.
27/02/2021 - L'analisi Coldiretti/Ixe’ in riferimento all’annuncio del Ministro della Salute Roberto Speranza sull’entrata in vigore del nuovo Dpcm dal 6 marzo al 6 aprile, che prevede ulteriori misure restrittive. "A rischio un sistema di servizi"