di Patrizia Caiffa* - “L’Italia e l’Europa oggi non possono guardare negli occhi la mamma minorenne della Guinea, disperata perché ha visto morire il suo bimbo di 6 mesi per l’ennesimo tragico naufragio nel Mediterraneo senza provare profonda vergogna". Lo afferma oggi Raffaela Milano, direttrice programmi Italia-Europa di Save the Children, dopo il naufragio di ieri con 6 morti accertati, tra cui un bimbo di soli 6 mesi. "Anche in questo caso - prosegue - i fatti dimostrano inequivocabilmente la grave responsabilità dell’assenza di un sistema di ricerca e soccorso internazionale adeguato, quando solo la nave della Ong Open Arms è potuta intervenire per cercare di salvare i naufraghi”.
Milano ricorda che “mamme anche giovanissime e spesso sole, neonati, bimbi piccoli e migliaia di minori non accompagnati continuano a cercare di raggiungere la Libia e poi la salvezza in Europa, dopo aver vissuto condizioni di povertà estrema e violenze di ogni genere, anche a causa dei conflitti, e molti hanno perso e continueranno a perdere la vita nel Mediterraneo se non ci sarà una risposta immediata dell’Italia e dell’Europa". Il team di Save the Children presente a Lampedusa sta collaborando per dare un primo sostegno ai sopravvissuti, sia in termini di protezione sia psicologico. "È indispensabile - chiede Milano - che l’Italia e l’Europa assumano un impegno immediato per un sistema di ricerca e soccorso in mare e attivino vie di accesso sicure per scongiurare il ripetersi di queste tragedie”. Dall’inizio dell’anno, sono giunti in Italia più di 3.850 minori non accompagnati, il 13% del totale degli arrivi.
*Agensir
22/01/2021 - Save the Children sottolinea con soddisfazione come le gravi violazioni siano costantemente diminuite ogni anno, dalla punta massima di 1.630 verificatesi nel 2016 alle 82 violazioni della prima metà del 2020
21/01/2021 - «Quello che continua a mancare nella comunicazione generalista è però la comprensione che l’Italia ormai da tempo è multiculturale e le cosiddette “seconde generazioni” che in realtà sono terze o quarte, sono diventate grandi» scrive Paola Suraci
07/01/2021 - Si compone di 118 libri nuovi o usati in buono stato e di due e-book la donazione. Ieri rispettando il protocollo anti-Covid, c’è stata la cerimonia di consegna nel corridoio antistante l’accesso del reparto guidato da Domenico Minasi.