«Mai come oggi, seppur tra mille difficoltà e sofferenze, questo è il 'tempo di credere'. Anche quest’anno, infatti, celebriamo la Speranza che si è fatta carne in un’umile grotta di Betlemme e ha attraversato 'i mondi'». Lo scrive il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, nel suo editoriale per Avvenire. «La pandemia sembra aver sospeso ogni ambito della vita, ma il Salvatore continua a nascere per noi e in noi: Dio non ci lascia da soli. Sono convinto che l’esperienza della malattia, che anch’io ho affrontato, e sto superando per grazia di Dio, ci permette di dare valore a ciò che veramente conta».
Riflettendo sul fatto che «la natività c’interpella profondamente», il cardinale ribadisce che «ci rimanda all’essenzialità dell’esistenza, a ciò che dà senso alla quotidianità, alla bellezza della vita familiare, alla qualità delle relazioni, alla capacità di accogliere Cristo nel nostro cuore».
Ricordando le persone morte con il Covid, quelle rimaste sole e quelle che hanno perso il lavoro e vivono in una condizione di grande precarietà, il presidente della Cei afferma che «questa sofferenza innocente c’interroga e ci aiuta a meditare sul dono della vita. Questo è il tempo propizio perché ognuno s’impegni non solo a custodire la vita ricevuta dal Padre nella gratuità, ma anche a donarla». Infine, l'augurio di «buon Natale a tutti: A chi è nella sofferenza, a chi è ammalato, a chi è solo, agli anziani, ai medici, agli operatori sanitari, alle famiglie, ai bambini, ai giovani, a chi è alla ricerca di un lavoro, a tutti gli uomini e alle donne che si donano nella gratuità».
15/01/2021 - "Sono ore d’incertezza per il nostro Paese. In questo momento guardiamo con fiducia al Presidente della Repubblica che con saggezza saprà indicare la strada meno impervia", così il presidente della Conferenza episcopale italiana
06/01/2021 - Bergoglio analizza le figure del presepe: dal Bambino agli sconosciuti dal cuore inquieto. I Re Magi in cammino verso la grotta della Natività rappresentano il pellegrinaggio di ogni uomo verso la meta celeste: «Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità ».
06/01/2021 - L’omelia di papa Giovanni Paolo II nel 1999 si concentra sulla contrapposizione fra la luce di Cristo, venuta nel mondo in un bimbo, e le tenebre del male, nel continuocombattimento di ogni cristiano.