Avvenire di Calabria

La notizia della prematura scomparsa dello storico coach neroarancio ha lasciato senza parola l'intero movimento del basket italiano

Addio a Gaetano Gebbia, gentiluomo della pallacanestro

Innamorato di Reggio Calabria ha scoperto grandi talenti. Così lo ricorda la "stella" Manu Ginobili: «Un grande maestro ed una persona straordinaria»

di Redazione Web

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Un altro "pezzo" pregiato della storia del basket reggino e nazionale è andato via. Reggio Calabria, così come l'intero movimento della pallacanestro nazionale e internazionale a lutto per la prematura scomparsa di Gaetano Gebbia.

Gaetano Gebbia, grande professionista e uomo

Veterano di tante sfide, oltre che gran scopritore di veri e propri talenti, Gaetano Gebbia non è riuscito a centrare la sfida più importante della sua vita: quella contro un brutto male iniziata da qualche tempo. Una perdita per tutto il mondo della palla a spicchi per il quale, lo storico allenatore della Viola, rappresentava una vera e propria istituzione riconosciuta a tutti i livelli.


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«Un grande dolore per tutti noi della pallacanestro italiana». Così ha definito la prematura scomparsa di Gaetano Gebbia, la Federazione italiana della pallacanestro, insieme al suo presidente Giovanni Petrucci, profondamente colpito a titolo personale.

Gebbia non a caso è stato definito «un caro amico, una persona di una gentilezza e una galanteria insuperabile». Dotato di grandi doti professionali ma anche umane sia sul parquet ma anche fuori, il suo impegno per il movimento cestistico è stato in gran parte dedicato ai giovani. Lo ha fatto con la Viola, ma anche con la nazionale italiana di cui è stato allenatore del settore giovanile per più di un decennio, e poi formatore di formatori ed istruttore. «Una persona dolce che con lo studio e il dialogo provava a cambiare e migliorare il nostro mondo», ricordano ancora in Federazione.

Innamorato della Viola e di Reggio Calabria, ha scoperto grandi talenti

Prima di approdare in riva allo sponda calabrese dello Stretto ed innamorarsi definitivamente dei colori neroarancio della Viola e, in particolare, di Reggio Calabria eletta a sua città, è stato un buon giocatore. Ha indossato la canotta della Virtus Ragusa, storico quintetto della sua città natale. Quindi nel 1979 è iniziata la sua carriera di allenatore, nel settore giovanile della Stella Azzurra Roma.

Un giovane Gaetano Gebbia (a destra) nel team tecnico della Viola 1986 (Foto RAC)

Ha lavorato sempre per la formazione dei tecnici e per quella dei ragazzi come atleti e come persone. Nel 1983 passa, quindi, alla Viola Reggio Calabria lavorando per dieci anni come aiuto allenatore di coach del calibro di Gianfranco Benvenuti, Santi Puglisi, Tonino Zorzi, Carlo Recalcati e ricoprendo per tredici anni il ruolo di responsabile del settore giovanile.


PER APPROFONDIRE: Un pezzo di storia della Reggio non solo sportiva ci lascia, addio al giudice Peppino Viola


Poi dal 1996 al 2000 è stato capo allenatore della Viola. In quel periodo importanti giocatori come Manuel Ginobili, Ugo Sconochini e Carlos Delfino, fra gli altri, furono scoperti e giocarono con lui prima di affermarsi a livello mondiale. Proprio con la sua guida, la Viola ha raggiunto il miglior piazzamento nella storia: quinta nella regular season del massimo campionato del 2000.

Fu proprio in quell'anno che a Reggio Calabria Manuel Ginobili esplose come campione del basket trascinando il quintetto e il popolo neroarancio a sognare in grande, sfiorando anche l'impresa tricolore. Solo un paio di anni prima, era l'estate del 1998, Gebbia lo andò a prendere personalmente in Argentina lanciandolo subito in prima squadra. È così che è nato quel fenomeno riconosciuto anche a livello internazionale.

L'esperienza in azzurro

Abbiamo accennato dell'esperienza in nazionale di Gaetano Gebbia. È qui che ha lasciato una traccia indelebile soprattuto del lavoro svolto nel ricercare i talenti e nel lanciare le nuove promesse della palla a spicchi. Nel 1995 vince il titolo nazionale Cadetti ed è Assistente della Nazionale Juniores ai Campionati Mondiali in Grecia.

Nel 1997 è assistente della Nazionale ai Campionati Europei in Spagna (medaglia d’argento). Mentre nel 2001 è assistente della Nazionale ai Giochi del Mediterraneo in Tunisia (medaglia di bronzo). Dal 2001 al 2006 è Responsabile Tecnico del Settore Squadre Nazionali Giovanili ed ha allenato le squadre Under 20, Under 18 ed Under 16.

Ideatore del Progetto di Qualificazione Nazionale finalizzato al reclutamento ed all’addestramento dei migliori giovani su tutto il territorio nazionale. Per anni ha collaborato con il Settore Giovanile e con il CNA per i programmi dei corsi di formazione per allenatori.

È stato inoltre docente di Teoria, Tecnica e Didattica della Pallacanestro nel corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Catanzaro ed altre collaborazione con altri istituti di formazione e metodologia dello sport. Ha ricoperto il ruolo di responsabile tecnico di diverse società tra cui l’Orlandina Basket.

Le lacrime e il ricordo commosso del "pupillo" Ginobili

La notizia della morte di Gaetano Gebbia ha colpito la città di Reggio Calabria, non solo quella sportiva. Ma anche l'intero movimento del basket nazionale e internazionale.

Tanti i messaggi di cordoglio tra quanti lo hanno conosciuto. Insieme alle lacrime anche tanti bei ricordi. Come quello di uno dei suoi "pupilli", quel Manu Ginobili che lo stesso Gebbia andò a ricercare fino in Argentina lanciando nell'olimpo del basket che conta.


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Nel postare su "X" una foto risalente a un anno fa, quando i due dopo tanto tempo si riabbracciarono così scrive l'ex numero 10 neroarancio: «Grazie ancora Coach! Un grande maestro ed una persona straordinaria! Le mie condoglianze alla famiglia ed ai suoi amici più cari. Ci mancherà!».

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