
Diocesi: Modena, il 16 e 17 maggio due appuntamenti per ricordare la venerabile Luisa Guidotti Mistrali
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Ci sono bambine e bambini per i quali il destino sembra segnato: possono rientrare in quella che viene definita condizione di “semi-abbandono permanente” cioè non sono giuridicamente adottabili ma per loro non è più previsto un rientro nella famiglia d’origine; oppure minori che risultano adottabili, ma per i quali, a causa della complessità delle loro storie personali ed esigenze specifiche, non è stato possibile individuare un nucleo familiare idoneo all’accoglienza. E’ per queste bambine e questi bambini che la nuova collaborazione fra Ciai (Centro di aiuto all’infanzia) e Kairòs è stata fortemente voluta, per creare una sinergia che porterà ad un maggior ampliamento dei servizi offerti alle famiglie con l’avvio di percorsi di affido familiare basati sul collaudato modello “Il Percorso Kairòs® “. “Fin dalla sua nascita, quasi 60 anni fa, Ciai si è posto come obiettivo quello di consentire ad ogni bambina e ogni bambino la possibilità di crescere in una famiglia”, afferma il presidente Paolo Limonta, che prosegue: “Ora crediamo sia giunto il momento di mettere a frutto la lunga esperienza nell’adozione, aprendoci anche all’affido, inteso come una valida alternativa alla permanenza in comunità. Per questo siamo particolarmente felici di questa nuova partnership con Kairòs che permetterà di offrire una risposta concreta ai bisogni specifici di tante bambine e tanti bambini, grazie anche alla presenza dell’equipe Ciai, esperta nel sostegno e nel supporto clinico alle famiglie”.
In mancanza di una banca dati nazionale sull’intero sistema dell’affido – pur prevista dalla legge 184/83- secondo le più recenti stime del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel 2023 si registrano 18.304 minori accolti nelle comunità residenziali, escludendo dal numero migliaia di minori stranieri non accompagnati. “Siamo soddisfatti di mettere a disposizione di Ciai le nostre competenze e la nostra esperienza maturata in oltre dieci anni di attività – aggiunge Monica Neri, presidente di Kairòs -. Il Percorso Kairòs ha dimostrato negli anni che funziona bene, con un adeguato e continuativo supporto è possibile la costruzione di duraturi legami tra famiglie e minori che sarebbero destinati a rimanere in comunità definitivamente. Questa importante collaborazione rappresenta una opportunità per offrire nuove e concrete possibilità per un futuro sereno ai tanti ragazzi e ragazze che da anni vivono lontano dal calore di una vera famiglia”. La collaborazione si concretizzerà inizialmente con la realizzazione di percorsi di affido in Lombardia, a cura di Kairòs, che potrà contare sulle competenze e sulla presenza di Ciai per garantire un supporto completo e integrato sia alle famiglie affidatarie che ai minori e alle minori. Tutto ciò faciliterà il loro inserimento in un nuovo contesto familiare. La data scelta per l’avvio ufficiale di questa collaborazione non è casuale, proprio all’indomani di quella in cui nel 1983, fu promulgata la Legge 184 che regolamenta in Italia l’adozione e l’affido.
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