Avvenire di Calabria

Agroecologia: dalla permacultura alle cooperative sociali

Trentacinque esperienze territoriali mettono in luce punti di forza e criticità dell’agroalimentare

di Alessandra Corrado*

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La ricerca ha identificato cinquantasei esperienze attraverso l’ascolto dei rappresentanti del sistema agroalimentare locale

Quali valori sociali e umani si possono associare ai sistemi agroalimentari? Come valutare le implicazioni complessive delle forme di agricoltura etica o orientate alla sostenibilità? Le risposte a queste domande richiedono ragionamenti articolati, strumenti nuovi e partecipazione.



Nell’ambito del progetto “Campagna aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità di vita e di lavoro” finanziato da Fondazione con il sud e coordinato dal CRIC, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, sta conducendo un’attività di ricerca applicando la prospettiva dell’agroecologia all’analisi dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria. Al fine di contribuire alla costruzione di comunità giuste nella quali i diritti e il lavoro siano sostenuti permettendo la piena partecipazione alla vita sociale, economica e culturale dei territori, è importante conoscere e comprendere il potenziale trasformativo delle esperienze più innovative e promettenti.

I protagonisti della ricerca

La ricerca ha identificato cinquantasei esperienze attraverso l’ascolto dei rappresentanti del sistema agroalimentare locale - organizzazioni di categoria, gruppi di acquisto solidali, gruppi di azione locale, associazioni, consorzi ed esperti. Dal campione ricavato sono state selezionati trentacinque casi distribuiti nelle cinque zone omogenee dell’area metropolitana di Reggio Calabria. I referenti dei casi sono stati coinvolti in un processo di autovalutazione attraverso l’applicazione di uno strumento introdotto dalla FAO e validato anche dalle organizzazioni contadine e della società civile. La valutazione è improntata ai dieci principi dell’agroecologia identificati per pensare la transizione dei sistemi agroalimentari.

Le aree rurali e i miglioramenti delle condizioni

Il miglioramento delle condizioni di esistenza nelle aree rurali, l’equità e il benessere sociale sono essenziali per la sostenibilità dei sistemi alimentari e agricoli. I primi risultati dell’analisi rivelano una certa omogeneità fra le aree territoriali, con una media delle performance buona ma non ottima. Nessun principio agroecologico è soddisfatto pienamente in nessuna area. Rispetto ai temi dell’equità (rispetto alla nazionalità e al genere) e alle condizioni socioeconomiche del lavoro registrano anche valori bassi. I principi agroecologici legati ai criteri dei valori umani e sociali sono più elevati nelle esperienze di permacultura, seguono il biologico, l’agricoltura naturale, la biodinamica e la lotta integrata.


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Inoltre, le cooperative sociali e le imprese senza scopo di lucro ottengono i punteggi più alti in materia di lavoro e di equità etnica e di genere. Il prossimo passo è presentare questi risultati ai partecipanti alla rilevazione e alle comunità territoriali per elaborare insieme proposte da indirizzare ai decisori politici e percorsi da costruire dal basso per la trasformazione agroalimentare.

*Prof. Associato di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio, Prof. Alessandra Corrado Università della Calabria

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