
Giubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
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Un gruppo di giornalisti della stampa estera parteciperà a un tour in Piemonte venerdì 30 e sabato 31 maggio per scoprire il circuito “Chiese a porte aperte”. Ne dà notizia l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta ricordando che il progetto mira ad ampliare la fruizione del patrimonio di arte sacra nelle due Regioni attraverso una modalità tecnologica innovativa.
Il sistema “Chiese a porte aperte” si basa su una app gratuita che permette di prenotare e accedere alle chiese tramite smartphone, aprendo la porta tramite un QR Code, è stato ideato dalla Consulta per i Beni culturali ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e dalla Fondazione Crt e realizzato con il sostegno della Regione Piemonte, assessorato alla Cultura e al turismo, con il cofinanziamento dei proprietari dei beni.
Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e responsabile per i Beni culturali della Cep, sottolinea l’importanza del progetto: “In Piemonte e Valle d’Aosta esistono molte chiesette che contengono un prezioso patrimonio artistico e che sono quasi sempre chiuse. Spesso, in passato, mi capitò di trovarmi di fronte a una di queste chiesette e dovetti girare ore per avere la chiave. A volte, addirittura, tornai a casa deluso, senza riuscire ad entrare. Il progetto ‘Chiese a porte aperte’ valorizza questi piccoli scrigni d’arte offrendo a tutti la possibilità di entrare in qualunque ora del giorno. Inoltre, propone una narrazione puntuale e vivace, accompagnata da un brillante gioco di luci, e l’allestimento pone attenzione alle capacità sensoriali e cognitive delle persone”.
“Il progetto ‘Chiese a porte aperte’ – afferma Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione Crt – è un esempio virtuoso di come la tecnologia possa valorizzare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a tutti. Siamo particolarmente lieti che anche la stampa internazionale possa conoscere da vicino quest’innovativa iniziativa, unica in Europa, che unisce innovazione, tutela e partecipazione, e che nasce proprio per far conoscere e restituire centralità ai luoghi identitari delle nostre comunità. Per Fondazione Crt la tutela del patrimonio artistico ecclesiastico è da sempre centrale nelle proprie linee d’intervento, sia per entità di risorse stanziate, sia per ricerca di soluzioni innovative per la sostenibilità e finalità”.
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