Avvenire di Calabria

Assemblea sinodale: card. Zuppi, “una bella testimonianza di comunione”

di Redazione Web

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“Una bella testimonianza di comunione. Siamo una Chiesa viva, e abbiamo voglia di vivere”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha definito la seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, che si è conclusa con il rinvio a novembre dell’assemblea di maggio e con la decisione di procrastinare il testo finale al 25 ottobre. “L’assemblea è stata caratterizzata da una vivacità prorompente, da una grande libertà ma anche da un grande senso ecclesiale”, ha commentato Zuppi rispondendo alle domande dei giornalisti, durante il briefing a conclusione dei lavori: “Sarebbe stato fuori della storia e contro la comunione rispettare tappe che non corrispondono alla vita, alla storia, alle necessità delle nostre comunità. Nell’esaminare le Proposizioni, l’assemblea  ha ritenuto più opportuno avere un tempo congruo di maturazione, e da qui è nata la decisione presa all’unanimità dal Consiglio permanente. C’è una grande attesa di tradurre questo testo in scelte, per prendere decisioni ancora più profonde che riguardano il futuro della Chiesa”.  “Più che una bocciatura, la sensazione è quella di essere rimandati ad ottobre”, ha detto mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale: “il testo è rimasto come base, ma sono state presentate tantissime richieste di integrazione e alla fine l’applauso liberatorio dell’assemblea ha sancito che è stato dato ascolto alle richieste”. “Occorre più tempo, soprattutto per affrontare meglio alcune questioni”, gli ha fatto eco mons. Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato. “Il clima è stato vivace anche tra i 176 vescovi presenti”, ha reso noto in0ltre mons. Castellucci: “non c’è stata però nessuna divisione, nessuno voleva frenare, l’obiettivo comune era quello di vedere come rendere la Chiesa più dinamica”. Secondo Zuppi, “tra i partecipanti ha prevalso il desiderio di creatività, di farsi guidare dalla realtà e non da schemi prefissati”. “Avremmo preferito tutti quanti che venisse rispettato il calendario che ci eravamo dati – ha poi osservato – , ma non basta fissare un calendario e stabilire un organigramma più o meno puntuale, perché prevale la necessità di procedere in modo sinodale”. “E’ stata una lezione che si cerca di imparare”, ha osservato Castelllucci: “in me resta la gioia di aver visto un’assemblea che esprime in maniera quasi unanime l’attesa di qualcosa di più avanzato in senso evangelico”.

Fonte: Agensir

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