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La spiaggia di Marinella di Catona, area protetta e punto di ritrovo per famiglie, giovani e anziani, è stata colpita da ripetuti atti vandalici che hanno danneggiato i servizi essenziali nel giro di sole 48 ore. La comunità reagisce, ma la situazione preoccupa.
La spiaggia di Marinella, rinomata area SIC protetta e frequentata da famiglie con bambini, persone con disabilità psicomotorie, giovani e anziani, è stata oggetto di ripetuti atti vandalici nelle ultime 48 ore, ad opera di ignoti. Le docce pubbliche, presenti per garantire i servizi minimi ai fruitori, sono state danneggiate.
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Sabato mattina, i gazebo installati dai giovani frequentatori sono stati incendiati e distrutti, mentre le docce sono state tranciate, arrecando gravi danni alla comunità dei bagnanti.
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Gli stessi utenti, a proprie spese, hanno tempestivamente ripristinato le docce, rimosso i resti del gazebo incendiato e ristabilito l'ordine sulla spiaggia. Tuttavia, la mattina seguente, domenica, le docce sono state nuovamente e irrimediabilmente danneggiate.
A denunciare quanto accaduto è Silvia Giandoriggio, utente della spiaggia di Marinella e Portavoce di "Calabria Possibile". «La domanda sorge spontanea: a cosa è dovuto questo accanimento nei confronti della comunità? Si tratta veramente di un atto vandalico, di una ragazzata, oppure è un messaggio deliberato rivolto a una comunità coesa che cerca di usufruire di un bene comune? Perché tutto questo?», si chiede Giandoriggio.
Nella sua denuncia, condivisa anche dalla CGIL di Reggio Calabria-Locri, la portavoce di "Calabria Possibile" ricorda che l'area «è stata già oggetto di atti vandalici nel maggio 2024, quando la zona adiacente al cantiere del campo di Catona è stata colpita dall'incendio del manto erboso non ancora posato, causando danni sia all'amministrazione che all'impresa esecutrice dei lavori. Quando tutto questo finirà, sarà sempre troppo tardi».
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Bambini, giovani, anziani e persone con disabilità psicomotorie, insieme ai bagnanti tutti, avrebbero voluto usufruire dei servizi nella giornata di ieri, caratterizzata non solo da un caldo torrido ma anche da una profonda tristezza. «Sono stati costretti ad abbandonare la spiaggia per una colpa non loro», continua Giandoriggio, concludendo con un’amara riflessione: «In una terra difficile e con una risalita complessa, non meritiamo che ci vengano negati anche i servizi minimi». Intanto, le forze dell’ordine, allertate tempestivamente dai bagnanti, sono giunte sul posto.
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