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Il Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria ha ospitato ieri sera uno spettacolo che ha fatto vibrare le emozioni più profonde dei giovani e del pubblico presente: AT(T)RATTI, un viaggio teatrale tra i personaggi di Shakespeare e le fragilità umane.
Presso il Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria, ieri sera è andato in scena lo spettacolo AT(T)RATTI, frutto della collaborazione tra la Starlight Company RC e il Collettivo SoleLuna. Un evento che si è rivelato ben più di una rappresentazione teatrale: un vero e proprio viaggio esistenziale attraverso le voci e le fragilità dei personaggi di William Shakespeare, rivisitati e interpretati con intensità e profondità da talentuosi giovani reggini.

Il Seminario, ancora una volta, si conferma luogo di fioritura culturale e umana, uno spazio sicuro e accogliente in cui la creatività giovanile può esprimersi liberamente, nel rispetto delle diverse sensibilità, carismi e percorsi individuali. Qui, l’investimento sui giovani non è solo educativo, ma anche affettivo, comunitario, autenticamente evangelico.
Sul palco, Giulietta ha raccontato il sogno di un amore libero da paure e costrizioni; Caterina, la “bisbetica”, ha urlato il diritto di non piegarsi a un volere imposto; Amleto ha dato voce al tormento del dubbio e all’infelicità dell’indecisione; Iago ha incarnato la manipolazione e l’odio; Macbeth ha mostrato il volto oscuro dell’ambizione e del potere. In ciascuno di questi personaggi, il pubblico ha potuto riconoscere una parte di sé: i desideri inconfessati, le paure che paralizzano, la ricerca di senso, la voglia di libertà.
AT(T)RATTI è stato un invito a riflettere su quanto spesso, nella vita, ci si perda non per mancanza di sogni, ma per l’incapacità o la paura di inseguirli davvero. Ma è anche un appello alla rinascita: "La vita nuova prende il posto di quella che svanì", si è ricordato sul palco, e c’è sempre spazio per ricominciare. Un messaggio di speranza che ha risuonato forte soprattutto tra i giovani presenti, ai quali è stato affidato il compito di custodire e proteggere la capacità di sognare.
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La Starlight Company, con la sua energia e autenticità, ha saputo restituire valore all’arte come strumento di crescita personale e collettiva. E il Seminario Arcivescovile Pio XI, che ha dato il patrocinio morale all'evento, ha dimostrato ancora una volta come un’istituzione formativa possa essere anche un laboratorio di bellezza, libertà e incontro, dove i ragazzi e le ragazze vengono accolti non per essere omologati, ma per essere incoraggiati a scoprire e coltivare il proprio talento unico, sognando e lasciando sognare.

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