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La diocesi di Graz invita i fedeli a ritrovarsi questa sera per “trovare conforto, forza e speranza nelle ore buie”, dopo la sparatoria avvenuta questa mattina in una scuola del capoluogo della Stiria dove hanno perso la vita dieci persone e decine sono i feriti. Alle 18.30 nella chiesa di San Vincenzo e alle 19.00 nella cattedrale si terranno due momenti di preghiera. Altre funzioni si terranno giovedì 12 giugno, mentre domenica 15 giugno le messe domenicali saranno dedicate ai terribili eventi di oggi e alle vittime. In tutte le parrocchie è stato anche attivato un servizio di assistenza pastorale, così come il servizio di consulenza telefonica è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per le persone colpite e per chiunque abbia bisogno di qualcuno con cui parlare o di un colloquio personale. Il messaggio che la diocesi diffonde è che anche in queste ore, “Dio ci sostiene, con Lui siamo al sicuro. Possiamo contare su questo”. Nel pomeriggio di oggi anche la Gioventù evangelica della Chiesa del Redentore e la Gioventù evangelica della Stiria aprono uno spazio di conversazione, conforto e comunione presso il centro giovanile “Domino” a Graz. In tanti esprimono cordoglio e sconcerto in queste ore, per quanto avvenuto. Parole di conforto e di sostegno ai servizi di emergenza sono arrivate dal presidente della Comunità religiosa israeliana Oskar Deutsch e da Ümit Vural, presidente della Comunità religiosa islamica in Austria: “Come padre, non riesco a immaginare questo dolore; mi spezza il cuore”. “Come Chiesa, ci sentiamo particolarmente in dovere, in questo momento difficile, di alzare la nostra voce per chiedere pace, conforto e sostegno”, ha dichiarato il metropolita ortodosso di Vienna Arsenios, “siamo uniti nel dolore e condividiamo il dolore” delle vittime. E ha aggiunto: “Abbiamo il dovere, nei confronti dei nostri bambini e ragazzi, di creare spazi sicuri in cui si sentano visti, apprezzati e amati”, dobbiamo “stare uniti non solo con le parole, ma anche con i fatti” per “contrastare l’odio, la disperazione e il dolore con carità e solidarietà”.
Fonte: Agensir