Avvenire di Calabria

Avvento: mons. Alberti (Oppido-Palmi), il presepe “punto di riferimento luminoso per una preghiera in comune, come una novena familiare”

di Redazione Web

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“Il tempo intenso che ci prepara a celebrare il Natale non è forte perché i ritmi quotidiani diventano più frenetici ma perché si fa più vicino il Signore che ‘viene ad abitare in mezzo a noi’ (Gv 1, 14). Questi giorni sono l’occasione propizia perché sia di casa non la pubblicità natalizia ma la presenza viva di Dio che entra nelle nostre famiglie e porta la sua pace”. E’ quanto scrive il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Giuseppe Alberti, nel messaggio alla diocesi per l’Avvento. Il presule da “un semplice suggerimento” da realizzare nelle case e cioè la preparazione di un presepio “già dai primi giorni dell’Avvento perché diventi punto di riferimento luminoso per una preghiera in comune, come una novena familiare che ci porta verso la nascita di Gesù”. Siamo vicini al Giubileo che inizierà il 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. Il tema dell’anno giubilare è la speranza: “sappiamo bene che la speranza – scrive mons. Alberti – non è frutto delle cose o dell’opera umana ma è un dono divino, un regalo da chiedere, frutto dell’amore del Signore che è venuto a portarci con la sua presenza e la sua promessa: una vita buona, una vita abbondante che attraversa i nostri limiti e ferite e arriva a pienezza nell’eternità di Dio. E tutto questo a partire da ora, dai nostri giorni, qui sulla terra, tra di noi, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nel mondo di oggi. Questo dono di vita, che nasce con Gesù, è la fonte zampillante della nostra gioia, rende ‘giubilare’ l’esistenza di ognuno che crede e di ognuno che desidera condividerla con chi incontra”. L’invito del presule è quello di vivere questo tempo “con grande apertura di cuore, nel clima della preghiera, nell’ascolto attento della sua Parola, nella gioia di avere Dio con noi (Emmanuele), nel desiderio di vivere nella misericordia e nella carità fraterna”.

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