
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
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I cappellani delle carceri del Triveneto – riuniti al Centro pastorale di Zelarino (Venezia) il 26 marzo insieme all’arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli, delegato per la pastorale penitenziaria del Triveneto -, “preoccupati per l’allarmante numero dei suicidi e per la gravità della situazione di sovraffollamento, comune a tutti gli istituti di questo territorio”, rinnovano “in modo unanime” l’appello alla comunità ecclesiale e civile e alle istituzioni “perché siano messe in atto tutte le strategie possibili, con risorse umane ed economiche e soluzioni giuridiche alternative, per fronteggiare in modo adeguato e duraturo la crisi attuale”.
“Tali iniziative – promosse in modo sinergico – avrebbero un sicuro effetto positivo sia sulla popolazione carceraria, spesso ristretta in situazioni limite, sia sul personale, sempre più oberato da molteplici emergenze”, evidenziano i cappellani, che rilanciano le parole e l’invito di Papa Francesco affinché “si continui a lavorare per il miglioramento della vita carceraria così che la vita sia sempre degna di essere vissuta”. Tali parole, unite a quelle del presidente della Repubblica Sergio Mattarella – “C’è bisogno di una risposta al sovraffollamento carcerario e al numero dei suicidi in carcere ed è indispensabile affrontare tutto questo con urgenza” -, “esortano tutti all’impegno affinché il carcere mantenga la propria funzione rieducativa”, concludono i cappellani delle carceri del Triveneto.
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