Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
“Guardiamo con interesse lo sforzo del Governo italiano nel suo intento di connettere la crescita di responsabilità europea al dialogo intra-occidentale per la ricerca di una pace giusta e duratura e l’indispensabile visione multilaterale nella soluzione dei conflitti”. È l’omaggio del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’introduzione al Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 12 marzo. “Nel grande confronto globale, solo un’Europa unita può preservare l’umanesimo europeo”, la tesi del cardinale. “Diversi sono i modi di intenderlo, ma è la ricchezza dell’Europa, con la centralità della persona. Questo è un nodo centrale, nonostante visioni relativistiche e individualistiche vorrebbero far perdere la memoria del Vecchio Continente”. “Persona e comunità si esprimono nella cura e nei legami: la vita nascente, i fragili, gli anziani tanto emarginati”, ha proseguito Zuppi. “La libertà della persona è anche servire gli altri”. “Ciò che soffriamo in Europa è la mancanza di pensiero a tanti livelli: si urla ma non si propone pensando”, la parafrasi di Paolo VI, che nella Populorum Progressio “invitava a pensare insieme il futuro”. “La via della pace è sempre quella del dialogo, che oggi assume anche i connotati del multilateralismo”, ha osservato il presidente della Cei, secondo il quale “l’indebolimento delle strutture internazionali diventerà presto per tutti causa di maggiore incertezza e non certo di maggiore sicurezza. Senza luoghi in cui dialogare in modo sincero e costruttivo, le singole posizioni si irrigidiscono e tendono a imporsi con la violenza. Anche su questo la Chiesa può tornare a essere maestra di umanità”.
Fonte: Agensir