
Diocesi: Savona-Noli, parte il corso “Educare al rispetto per la persona” promosso dalla Pastorale scolastica
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Sono numeri inquietanti, quelli del gioco d’azzardo presentati da Caritas Ambrosiana, “soprattutto perché dal calcolo andrebbero esclusi i bambini, i minori (anche se la tendenza al gioco coinvolge sempre più adolescenti) e i non giocatori”. Caritas Ambrosiana “si è presa la briga di pesare quanto ha inciso, nel 2024 in diocesi, la piaga finanziaria e sociale dell’azzardo”. L’analisi su scala diocesana è avvenuta sulla base dei dati forniti dal Mef/Adm (ministero dell’economia e delle finanze / Agenzia delle dogane e dei monopoli) alla Commissione parlamentare antimafia ed elaborati da Filippo Torrigiani (consulente della Commissione). Dati ed elaborazioni restituiscono le dimensioni dell’azzardo legale comune per comune e zona per zona, organizzate secondo venti tipologie di giochi e articolate in volumi giocati, vinti (cioè, recuperati) e persi sia sul versante del gioco fisico che sul versante, ormai prevalente – ma non così in Lombardia, dove nel 2024 sono stati giocati 12,45 miliardi di euro “in presenza” e 12,38 on line – del gioco telematico. In media in diocesi di Milano si gioca meno che in Italia, ma si perde di più: per ciascuno dei 5.566.667 residenti in diocesi sono stati giocati 2.562 euro e ne sono stati persi 386; per ciascun lombardo sono stati giocati 2.474 euro e ne sono stati persi 385. “Al di là delle oscillazioni, dovute a specificità territoriali e socio-demografiche, e alla maggiore o minor diffusione delle singole tipologie di gioco (non a ogni gioco si vince e si perde nelle medesime proporzioni), risulta comunque palese che, nella società italiana, lombarda e ambrosiana, il fenomeno è fuori controllo”. Dal 2004 al 2024, gli italiani hanno riversato nei canali di gioco ben 1.774 miliardi di euro, mentre nel Paese “l’area di povertà si faceva sempre più ampia”. Nel 2024 in Italia la raccolta, cioè il volume complessivo delle giocate, è cresciuta del 6,5% rispetto all’anno precedente (ha fatto peggio la Lombardia, con l’8,37%), attestandosi a quota 157 miliardi 451 milioni di euro, con una perdita finale secca, per i giocatori, di 21 miliardi 592 milioni, più o meno le dimensioni di una legge di bilancio annuale dello Stato.
Fonte: Agensir
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