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Durante il Giubileo degli adolescenti, il 27 aprile, Papa Francesco eleverà agli onori degli altari Carlo Acutis, deceduto a 15 anni, nel 2006, per una leucemia fulminante. Sulla sua figura, “un giovane come tanti altri” che “diviene maestro di fede per i suoi genitori e dal giorno della morte è invocato come “santo” si sofferma Giancarlo Pani, scrittore emerito de La Civiltà Cattolica, dalle colonne del numero 4.191 della rivista. Il gesuita ha incontrato uno dei testimoni che ha conosciuto Carlo due anni prima della sua scomparsa: padre Roberto Gazzaniga, oggi quasi ottuagenario, animatore spirituale dei liceali al Leone XIII di Milano che Carlo frequentava. ” Fin dai primi giorni di scuola – racconta p. Gazzaniga – Carlo si era distinto per la delicatezza e la discrezione con cui si accorgeva di quanti erano in difficoltà, di chi faceva fatica a integrarsi nella classe, e si avvicinava ad essi con semplicità, cercando di sciogliere resistenze e silenzi”.
La morte arriva in 10 giorni: il 12 ottobre dopo che il 2, giorno della diagnosi, preso da forti dolori aveva detto: “Offro le mie sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per […] andare dritto in Paradiso”. I genitori, nel giorno del suo funerale, scoprono ciò che il figlio aveva fatto per i poveri, gli stranieri, le persone sole e abbandonate: era stato per loro un vero amico. “Una sua particolarità – annota p. Pani – è la passione per il computer. Vi si era dedicato già dai nove anni, fino a diventare programmatore: ha progettato la Mostra dei miracoli eucaristici, ora fruibile in 20 lingue”. Parlando della sua vita spirituale, il gesuita annota: “La sua vita cristiana e la sua fede hanno avuto un’eco grandissima in tutto il mondo. Grande è l’amore che Carlo ha per l’Eucaristia, da lui definita, in modo originale, ‘la mia autostrada per il cielo’ e ‘il mio sole'”. “Si va dritti in Paradiso – dice – se ci si accosta tutti i giorni all’Eucaristia”. “Parlando del sacramento, afferma: ‘Gesù è molto originale a nascondersi in un pezzetto di pane. Solo Dio poteva fare una cosa così incredibile'”.
“Ciò che più meraviglia in questo giovane cristiano del Terzo millennio – conclude Pani – è la sua libertà: libero per Cristo, libero dalle mode, libero di amare, libero di donarsi ai fratelli in silenzio. Carlo è divenuto un vero ed efficacissimo influencer del Signore, un appassionato di Dio”.
Fonte: Agensir