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Nel centrosinistra si spera questa volta sia quella buona. Il fronte Pd-5Stelle, dopo il ritiro dell’imprenditrice Maria Antonietta Ventura per via di un’interdittiva antimafia che ha interessato l’azienda di famiglia e altre ipotesi saltate prima ancora che si riunisse il banco, ha deciso di puntare tutto sulla scienziata Amalia Bruni alla presidenza della Regione Calabria. Bruni, ricercatrice allieva di Rita Levi Montalcini e direttrice del Centro regionale di Neurogenetica è una figura di alto profilo scientifico, nota soprattutto per aver guidato il suo team di ricerca nella scoperta della “nicastrina” ovvero la glicoproteina delle membrane intracellulari neuronali implicata nel meccanismo patogenetico della demenza precoce dell’Alzheimer. È ben vista da tutte le aree della colazione, schierate a suo sostegno. E a quanto pare anche fuori dall’alleanza Pd-5Stelle se, è vero come è vero, Carlo Tansi si dice pronto a sostenerne la candidatura, rendendosi disponibile ad aprire al fronte Pd-5Stelle.
Una candidatura valutata molto positivamente non solo dall’ex numero uno della protezione civile, ma anche dalle cinque liste elettorali che hanno condiviso il programma politico-amministrativo di netto cambiamento, promosso dal movimento civico Tesoro Calabria da lui fondato. «Fin dai primi contatti – ha spiegato Tansi – ho chiesto a un’eventuale coalizione progressista di individuare un aspirante governatore che, oltre a essere di specchiata dirittura morale e in grado di opporsi senza remore all’ingerenza della ‘ndrangheta e al cancro della malaburocrazia nell’amministrazione regionale, fosse rappresentativo della Calabria più attiva, colta e capace di misurarsi sul campo con i problemi atavici della nostra terra. Quelli che affliggono la Calabria da tempo immemore. Problemi che vanno dalla sanità alla mancanza di occupazione, dall’emarginazione sociale alla palese arretratezza strutturale del sistema regione, e così via. Amalia Bruni possiede pienamente i requisiti per risolverli: ecco il nostro giudizio».
Priva di legami ideologici, scienziata in grado di fornire, «con competenza e lungimiranza, qualificate indicazioni programmatiche non solo utili al rilancio della Sanità regionale, ma anche per un impiego oculato delle ingenti risorse finanziarie che saranno destinate alla Calabria attraverso il Recovery Fund», la professoressa Bruni, per Carlo Tansi, è «il candidato ideale per opporsi al nefasto sistema di potere che, con la candidatura di Occhiuto, propone il solito “uomo di apparato”, il quale nulla ha fatto per la Calabria in oltre 30 anni trascorsi in politica».
Ecco perché il nome di Amalia Bruni consente al movimento civico Tesoro Calabria, e alle liste collegate, di aprire a un confronto con il fronte progressista Pd-5Stelle, sempre che, «come ovvio, le peculiari istanze di totale rinnovamento della classe politica regionale, di cui il movimento è notoriamente portatore, siano accolte senza riserve». Insomma, stando alle intenzioni di Tansi, sembra prospettarsi un allargamento della coalizione del centrosinistra. O forse.
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