Avvenire di Calabria

Centri migranti Albania: Forti (Caritas Italiana), “andavano superati con una proposta alternativa che desse senso a un investimento milionario”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Si apre un nuovo capitolo relativo al mancato funzionamento dei due centri albanesi, nati con l’intento di dare una risposta al bisogno di contenere i flussi migratori irregolari dal Nordafrica, ma mai entrati realmente in funzione in quanto il Tribunale di Roma ha ripetutamente costretto le autorità a riportare in Italia le persone trasferite dall’altra parte dell’Adriatico”. Così Oliviero Forti, del servizio Advocacy di Caritas Italiana. “Il Consiglio dei ministri torna sulla vexata questio rilanciando il cosiddetto ‘modello Albania’, sul quale il Governo ha stanziato quasi un miliardo di euro, presentandolo come il futuro delle politiche per la gestione del fenomeno migratorio. Il ministro Piantedosi ha annunciato che i Centri albanesi, in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, funzioneranno come Cpr – Centri per i rimpatri. Verrebbe da chiedersi quale sia il vantaggio di un’operazione simile che si può comprendere solo da un punto di vista politico. È evidente, infatti, che l’iniziale passo falso del Governo sui centri albanesi andava superato con una proposta alternativa che potesse dare senso ad un investimento milionario”.
Sull’efficacia del Cpr albanese i dubbi rimangono, sostiene Forti, “in quanto i rimpatri potranno essere aumentati, ma di poco, considerando che lo scorso anno non si è riusciti a farne più di cinquemila dai dieci Cpr già esistenti sul territorio nazionale. Non ci stancheremo mai di dire che l’efficacia di queste misure dipende non dal numero dei centri di trattenimento ma dagli accordi con i paesi di origine delle persone in attesa di espulsione. Infine una considerazione, forse la più importante, va al rapporto costi benefici di queste operazioni, anche e soprattutto dal punto di vista umano, oltre che economico”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: