Avvenire di Calabria

Cerimonia in ricordo degli Appuntati Scelti Fava e Garofalo

Le indagini consentirono di ricondurre l’agguato a una strategia criminale, propria delle cosche di ‘ndrangheta calabrese e di mafia siciliana

di Redazione Web

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I militari e i familiari non hanno mancato, anche quest’anno, di far sentire la loro presenza

Nella notte del 18 gennaio 1994, in prossimità del km 420 della A-2 Salerno – Reggio Calabria, gli Appuntati Scelti Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, effettivi all’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Palmi, insospettiti da un’auto, si avvicinarono per effettuare un controllo. Fu allora che dalla vettura vennero sparati numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei militari che furono feriti mortalmente. Le successive indagini consentirono di ricondurre l’agguato a una strategia criminale. Propria delle cosche di ‘ndrangheta calabrese e di mafia siciliana, che negli anni ’90 fu particolarmente aggressiva nei confronti delle Istituzioni e dei loro rappresentanti.



In ricordo degli Appuntati Scelti Fava e Garofalo 31 anni dopo

Nella giornata di ieri, nel 31° anniversario di quell’evento, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, alla presenza del Gen. B. Riccardo Sciuto, Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” e le autorità civili, militari e giudiziarie assieme ai familiari delle vittime, hanno ricordato i loro colleghi caduti nel vile attentato. La commemorazione ha avuto inizio a Palmi, presso la Concattedrale, con la messa in suffragio dei militari caduti, officiata dal S.E.R. Mons. Giuseppe Alberti, Vescovo della Diocesi Oppido Mamertina - Palmi. Per poi proseguire, con una deposizione di una corona d’alloro, presso l’area di sosta dell’autostrada prima dell’uscita di Scilla, ove fu perpetrato l’attentato. E dove oggi si trova il monumento alla memoria dei due Carabinieri.


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I militari e i familiari non hanno mancato, anche quest’anno, di far sentire la loro presenza, a testimonianza dell’inscindibile vincolo che lega nel tempo i militari in servizio, i commilitoni caduti nell’adempimento del dovere e le famiglie che hanno perso i loro cari.

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