Avvenire di Calabria

Cinema: Mattarella, “ha vinto la sfida dell’integrazione con altre piattaforme”

di Redazione Web

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“Si temeva qualche anno fa che la televisione, e poi il web, il moltiplicarsi delle piattaforme, avrebbero compresso il cinema, il suo linguaggio, il suo ruolo artistico e culturale. Oggi possiamo registrare che il cinema ha vinto la sfida dell’interdipendenza o, se si vuole, dell’integrazione con altre piattaforme, quella della ‘contaminazione’ con altri linguaggi. Ha elaborato nuovi canoni, ha inventato nuovi generi, non è rimasto uguale a sé stesso, è stato capace di portare la sua cultura narrativa e l’esperienza maturata nei decenni in un sistema audiovisivo più ampio”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi David di Donatello per l’anno 2025 che si è tenuta al Quirinale.
“È questo – ha osservato il Capo dello Stato – un processo che riguarda l’estetica del cinema, il suo racconto, ma anche la parte industriale, dalla produzione alla distribuzione, alla sempre più articolata modalità di fruizione. Oggi è impensabile il futuro del cinema senza gli apporti e le sfide delle multi-piattaforme. Ma la cultura e la professionalità proprie del cinema, inalterate, rimangono essenziali per la qualità che è in grado di fornire”. “Parliamo di un comparto che ha un peso importante, e crescente, nell’economia nazionale”, ha riconosciuto il presidente, prima di evidenziare che “le sale cinematografiche soffrono una pericolosa erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. Circostanze obiettive penalizzano i gestori, ma non ci si può rassegnare a logiche commerciali e di mercato che non tengono adeguatamente in considerazione il cinema, inteso anche come valore sociale, come occasione di incontro, di ritrovo, di condivisione”. “Le istituzioni – sia nazionali sia locali – hanno la responsabilità di governare questi processi. È un tema che riguarda l’intero campo dell’arte, della cultura, dello spettacolo: anche il teatro, la danza, la musica esprimono qualità e talento, sovente straordinari, e il loro proporsi a pubblici più limitati non può essere motivo di penalizzazione”, il monito di Mattarella, per il quale “occorre rilanciare le produzioni, e farlo in modo da restituire dinamicità ed equità al sistema”. Anche nel settore cinematografico – ha concluso – “le sfide non possono spaventare. Ricordare il nostro passato, le nostre radici serve anzitutto per porre luce sul futuro. Un futuro che – come sempre – è già cominciato”.

Fonte: Agensir

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