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“Il nostro messaggio oggi non è diplomatico, è pastorale. È un appello alla coscienza di fronte a un sistema che minaccia di divorare il creato, come se il pianeta fosse solo un’altra merce. Il documento che presentiamo è il riflesso di un discernimento collettivo, in prospettiva sinodale e in comunione con le Chiese dell’Africa e dell’America Latina. Non si tratta solo di cambiare le politiche, ma di cambiare i cuori”. Sono le parole del cardinale Filipe Neri Ferrão, arcivescovo di Goa e Damão (India) e presidente della Fabc, la Federazione dei vescovi cattolici asiatici, durante la presentazione in Vaticano del documento “Un appello per la giustizia climatica e la casa comune: conversione ecologica, trasformazione e resistenza alle false soluzioni”, elaborato dagli episcopati di America Latina, Asia e Africa in vista della COP 30 di Belém. “In Asia – la denuncia del porporato –, milioni di persone stanno già vivendo gli effetti devastanti del cambiamento climatico: tifoni, migrazioni forzate, perdita di isole, inquinamento dei fiumi… E nel frattempo avanzano false soluzioni: mega infrastrutture, sfollamenti di popolazione per fare posto a energie ‘pulite’, che non rispettano la dignità umana, e attività minerarie senza scrupoli in nome delle batterie verdi”. Di fronte a ciò, “il Fondo per le perdite e i danni deve essere reso operativo con urgenza e, insieme al fondo di adattamento che si concentra sulla costruzione della resilienza climatica, deve garantire l’accesso prioritario alle comunità colpite”. Secondo il card. Ferrão, è necessario che i Paesi più sviluppati riconoscano e si assumano il loro debito sociale ed ecologico, in quanto principali responsabili storici dell’estrazione delle risorse naturali e delle emissioni di gas serra”.
Fonte: Agensir