Avvenire di Calabria

Colombia: scontri armati e migliaia di sfollati nel dipartimento occidentale del Chocó. L’appello di mons. Álvarez (Istmina-Tadó)

di Redazione Web

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Da una crisi umanitaria all’altra. Mentre, in Colombia, proseguono gli scontri tra Eln e dissidenza Farc nella provincia del Catatumbo, nel nordest del Paese, dove le persone sfollate sono ormai oltre 55 mila, un’altra situazione difficile si riapre a ovest, nel dipartimento del Chocó, dove sale di tono lo scontro tra l’Eln e il Clan del Golfo, il maggiore gruppo paramilitare del Paese, dedito perlopiù alla gestione del narcotraffico. L’allarme arriva dal vescovo di Istmina-Tadó, Mario de Jesús Álvarez, che lancia l’allarme sullo sfollamento forzato nella regione, che ha già coinvolto migliaia di persone. Le comunità più colpite da questi recenti eventi sono quelle situate tra Boca de Sipí e Potedó, con un impatto particolare sulla comunità di Noanamá, dove la popolazione afro-discendente, indigena Wounan e meticcia è a rischio imminente.
“Da Istmina, capitale della diocesi di Imina-Tadó, vorrei a nome di tutta la comunità diocesana, del popolo Wounan, degli afro-discendenti e dei meticci della regione di San Juan, chiedere al governo nazionale e a tutti gli organismi nazionali e internazionali di non guardare più a questa regione del dipartimento del Chocó”, ha detto il vescovo, che ha aggiunto: “È stato previsto uno scontro tra i diversi gruppi, e quindi uno spostamento di tutte queste comunità verso i capoluoghi comunali. Dobbiamo accompagnare queste comunità. Non possiamo lasciarle sole di fronte a questa situazione”. La mancanza di presenza dello Stato nella regione non è solo una lamentela della Chiesa, ma anche dei leader delle comunità e delle organizzazioni per i diritti umani che denunciano l’aumento della violenza.

Fonte: Agensir

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