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Nel corso della conferenza stampa tenuta a Bruxelles per illustrare alla stampa europea le Previsioni economiche di primavera, il commissario Ue Valdis Dombrovskis ha affrontato diversi temi, sollecitato anche dalle domande dei giornalisti. Fra questi. Dazi e commercio internazionale, occupazione, inflazione, conti pubblici nazionali, investimenti, riforme. Si è detto ad esempio convinto che l’impatto dei dazi annunciati dagli Stati Uniti turberebbero il commercio mondiale, frenando l’economia americana più di quella europea. Comunque, ha sottolineato, “tutti ci rimetterebbero dall’imposizione di queste misure”. Eppure, “mentre la crescita nel 2025 e nel 2026 negli Usa sarebbe inferiore di circa un punto percentuale rispetto a un livello di riferimento senza dazi, l’Ue subirebbe un impatto assai più lieve, di circa 0,2 punti percentuali”. D’altro canto va considerato, secondo il commissario all’economia, che questi numeri “non comprendono gli effetti indiretti sulla fiducia degli investitori, nonché le ricadute di potenziali turbolenze del mercato”. Quindi ha aggiunto: “Se si desidera un luogo stabile, solido e prevedibile in cui fare affari e investire, l’Ue è il posto giusto dove investire”.
Nel corso del dialogo coi giornalisti, Dombrovskis ha poi affermato che 11 Stati membri “hanno registrato un disavanzo superiore al 3% del Pil nel 2024”. Si tratta di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Italia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria”. “Si prevede inoltre che nel 2026 la maggior parte degli Stati membri registrerà disavanzi inferiori a quelli registrati prima della pandemia” di Covid-19.
Fonte: Agensir