Consiglio Comunale, Falcomatà: «Ho conosciuto la ‘ndrangheta quando mi hanno bruciato casa»
Il sindaco ha rispedito le accuse agli avversari ribadendo la propria volontà a non dimettersi nonostante le pressanti richieste del centrodestra.
La competizione elettorale è ormai nel vivo. Una partita a scacchi, dove Giuseppe Falcomatà vuole giocare il ruolo del "Re" (inteso come pedina degli scacchi, ndr) e muovere per primo. Così la conferenza stampa indetta per stamattina (alle 11 al Parco Ecolandia ad Arghillà) per presentare le «Liste del Sindaco» vuole essere la prima, muscolare, prova di forza dell'uscente.
Sei, le liste "civiche" che saranno presentate: oltre a Reset e La Svolta, che ritornano sei anni dopo, ci saranno anche altri sodalizi dai nomi più o meno evocati durante l'amministrazione: da Primavera Democratica a S'Intesi. E ancora due liste, poi, saranno espressione di due maggiorenti del centrosinistra come Mimmetto Battaglia (che la scorsa tornata presentò "Oltre") e Peppe Bova (padre putativo di "A testa alta"). Alle esperienze apartitiche si uniranno Pd, Articolo 1, Psi e Italia Viva.
Ad Ecolandia, quindi, il sindaco illustrerà i programmi delle sei liste a lui collegate, ma - da quanto filtra dagli ambienti vicini al sindaco- zero nomi. Difficile che non faranno una capatina, i candidati già certi per rappresentare il grande comitato elettorale pro-Falcomatà: un'area vastissima che va dagli uscenti (di cui parleremo tra poco) ed ex candidati del 2014 fino a new enty, alcune delle quali con un passato dall'altra parte del "Rubicone". I tasselli, però, non sono tutti sistemati e non mancano dei "vuoti" da colmare su cui sta lavorando l'entourage del sindaco.
Tornando agli uscenti, nei movimenti civici saranno candidati gli assessori Neri, Muraca, Zimbalatti e Cama, oltre ai consiglieri delegati Burrone e Sera. Insomma, accanto alla «società civile» a cui Falcomatà ammicca con l'operazione de «Le liste del sindaco» ci sono tantissimi che cercano il proprio habitat politico. Manovre anche in casa Pd dove sembrano certe le candidature di Peppe Marino, Nancy Iachino, Rocco Albanese e Lucia Nucera. Mimmo Martino farà spazio alla figlia, mentre c'è il dubbio su Pippo Bova. In Italia Viva quasi certe le candidature di Giovanni Latella e Paolo Brunetti, mentre in Articolo 1 spazio a Demetrio Delfino, Filippo Quartuccio e Laura Bertullo.
Un plotone elettorale che sta già battendo i territori, ma dove non mancano alcuni franchi tiratori che attendono la definizione del quadro nel centrodestra. Per un possibile salto della quaglia.
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