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“Il successore di Papa Francesco erediterà una serie di sfide complesse, ma non dobbiamo mai dimenticarci che garantire l’unità, nella carità della Chiesa, è il carisma particolare del successore di san Pietro. Spesso, dopo Pontefici che sono stati grandi leader, vi sono stati altri Papi più istituzionali, che hanno saputo incanalare il contributo dei loro predecessori, come è capitato con san Paolo VI che ha portato a conclusione il Concilio Vaticano II avviato da san Giovanni XXIII”. Durante l’omelia, pronunciata durante una messa nella londinese Westminster Cathedral, chiesa madre del cattolicesimo inglese, il nunzio apostolico in Gran Bretagna, l’arcivescovo Miguel Maury Buendía, ha tracciato il profilo del futuro Papa. “Deve essere”, ha detto, “un uomo della gente, saggio, con forza pastorale e finezza diplomatica”. Anche il primate Vincent Nichols che parteciperà, da oggi, al Conclave, in un podcast diffuso dalla Conferenza episcopale inglese, ha parlato delle qualità che dovrebbe avere il nuovo Pontefice. “Penso che il nuovo Papa dovrebbe avere la voce drammatica di san Paolo, nel proclamare il Vangelo, e anche la coerenza e la capacità di prendere decisioni e di dire di no di san Pietro”, ha detto l’arcivescovo di Westminster. “Insomma, saper dire di no senza rompere i legami della comunione della Chiesa. Ho sempre pensato che l’autorità, nella Chiesa cattolica si esprima sapendo dire di no ma, nello stesso tempo, dando un abbraccio e questi due aspetti sono molto importanti nel supremo Pontefice, al quale tocca il compito di prendere decisioni molto importanti”.
Fonte: Agensir