
Cop30: 60 istituzioni religiose di tutto il mondo annunciano impegni di disinvestimento dai combustibili fossili
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“Abbiamo il tasso di imprenditorialità più alto del mondo, ma con una cultura padronale dominante. Questo comporta che moltissimi imprenditori preferiscono spendere cifre alte per i macchinari ma considerano qualsiasi aumento salariale un costo insostenibile. L’impresa italiana in questo senso è al contempo un mix di eccellenza e arretratezza, dove il fattore culturale è determinante. In questo contesto, dove tantissime sono le imprese familiari, la donna è considerata in uno stereotipo di ‘servizio’ e non viene valorizzata rispetto alle proprie competenze, spesso elevate”.
Così Dario Eugenio Nicoli, docente all’Università Cattolica (Sede di Brescia), durante la riunione in corso a Roma del Copercom sul tema “Occupazione, la nuova questione giovanile”. “Noi siamo eccellenti nel campo del manifatturiero ma non riusciamo ad essere attrattivi nei confronti dei giovani, in parte per gli stereotipi di cui sopra, ma anche per un cambiamento dei valori” prosegue Nicoli, che parla del “fenomeno delle autodimissioni” che “non è più un salto da una carriera ad un’altra ma di lavoratori altamente qualificati che vogliono provare nuove esperienze lavorative e non vogliono fidelizzarsi rispetto al luogo di lavoro dove si trovano”.
Fonte: Agensir

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