Avvenire di Calabria

Corpus Domini: mons. Rega (San Marco Argentano-Scalea), “il nostro è un Dio che si fa toccare e mangiare”

di Redazione Web

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“Con gratitudine, ricordiamo il mistero dell’amore di Cristo che si dona a noi ogni volta che lo riceviamo nell’Eucaristia. Egli si fa cibo e bevanda di vita eterna, rendendo presente tra noi il suo sacrificio d’amore e invitandoci a sentirci parte di un unico corpo, sorretti dal desiderio di testimoniare il suo Vangelo di pace, giustizia e misericordia”. Lo scrive il vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega, in occasione del Corpus Domini che si celebra domani. “Mentre attraversiamo le vie dei nostri paesi con la processione eucaristica”, il presule rinnova l’invito a “riscoprire il significato profondo di questa festa: non è una semplice devozione, ma un’occasione per rinnovare il nostro impegno a vivere secondo i valori del Vangelo”. Per mons. Rega, “la solennità del Corpus Domini mette in luce la realtà affascinante della nostra fede: il nostro è un Dio che si fa toccare e mangiare. L’esperienza di Dio che si è rivelata in Gesù è concreta e tangibile”. “Il Dio fattosi uomo – aggiunge – ci invita a condividere gli affanni dell’umanità”. Il segreto è contenuto in quel “voi stessi” evangelico: “Dio ascolta chi ha fame, ma ci esorta a impegnarci in prima persona. Un pane senza carità non sfama la vera fame dell’uomo”. La solennità del Corpus Domini – conclude il vescovo – “imprima in noi il discernimento del sapiente, dell’uomo che si lascia trasformare in eucaristia. Pane e Parola: il mio desiderio è che le nostre bisacce ne siano piene e sovrabbondanti”.

Fonte: Agensir

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