
Basket In Carrozzina: Clemente sceglie ancora la Reggio Bic
Clemente ha dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra in fase offensiva ma
Si è conclusa la due giorni romana dedicata alla Rete di Trieste, il network di amministratori locali di ispirazione cattolica nato a margine della Settimana Sociale dello scorso luglio. Tra i tanti spunti emersi nel corso dell’incontro, uno su tutti sintetizza l’approccio e il metodo che la Rete intende attuare nei prossimi mesi: la “democrazia del noi”, un nuovo modello di partecipazione che mira a rafforzare il legame di fiducia tra cittadini e amministrazione pubblica. Un metodo che non si limita alla gestione della cosa pubblica, ma che punta a fare davvero politica, mettendosi al servizio della comunità.
L’idea della Rete di Trieste nasce da una riflessione collettiva che va oltre le singole realtà territoriali, proiettandosi su uno scenario globale. Lo stato attuale della democrazia in Italia e nel mondo desta preoccupazione, ed è proprio nel contesto della Settimana Sociale che è arrivato l’appello di Papa Francesco ai credenti, un invito a contrastare i soprusi del potere politico.
Da questo spunto è nato un movimento trasversale, che supera i confini dei partiti e il tradizionale bipolarismo, per diventare un luogo di confronto e un laboratorio di idee. Il ruolo degli amministratori locali è cruciale in questo percorso, perché, più di ogni altra figura politica, hanno un contatto diretto con le persone e i territori, un’esperienza concreta che può fare la differenza nel rinnovamento della politica.
Le giornate romane della Rete di Trieste si sono concluse in un clima di entusiasmo superiore alle aspettative. È stata un’occasione per conoscersi meglio, scambiarsi esperienze e stringere nuove amicizie.
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Un aspetto particolarmente significativo è stato il confronto con i giovani amministratori italiani, che con coraggio e determinazione stanno portando avanti un importante lavoro nel Paese. In un periodo in cui i partiti sembrano incapaci di intercettare e formare i giovani, la loro presenza rappresenta un’eccezione positiva. Ascoltare il loro punto di vista e imparare dalla loro visione è un passo fondamentale per correggere gli errori del passato e rendere la politica più attrattiva per le nuove generazioni, che, pur essendo più sveglie e consapevoli, hanno bisogno di guide capaci di indirizzare il loro entusiasmo e la loro energia.
Sono felice di aver condiviso questa esperienza con validi amministratori della provincia, tra cui Giusi Caminiti, Caterina Trecroci, Giusy Vacalebre, Francesca Stillitano, Fabio Oppedisano, Bianca Rende, Rosanna Mazzia, Maurizio Misasi e Carmine Gelonese.
Il fatto che da diverse parti della Calabria, e non solo da Reggio Calabria, emerga la volontà di cambiare rotta è un segnale importante. Si avverte il bisogno di costruire nuove progettualità politiche che mettano al centro la persona, i suoi bisogni e le sue aspirazioni.
La “democrazia del noi” non riguarda solo il noi degli amministratori, ma rappresenta soprattutto un noi di comunità, un modo di fare politica che non si limita alla gestione ordinaria, ma che punta a coinvolgere la cittadinanza in un processo di crescita e partecipazione.
La Rete di Trieste sarà uno strumento fondamentale per creare sinergie inedite, partendo dalle buone pratiche già sperimentate in altri territori. Per Reggio Calabria, questa è un’opportunità da cogliere. La città ha compiuto un enorme sforzo per uscire dalla crisi economica e ora può finalmente guardare avanti, avviandosi verso una fase di crescita e competitività. Aprirsi all’esterno, esplorare nuove opportunità e mettere in rete le esperienze virtuose è essenziale per valorizzare tutte le potenzialità del territorio.
L’essere insieme è un valore aggiunto. Il vantaggio della collaborazione e del confronto è proprio questo: darsi un’opportunità in più per crescere, come individui e come collettività.
* Consigliere metropolitano e comunale di Reggio Calabria
Clemente ha dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra in fase offensiva ma
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