Avvenire di Calabria

Cuba: Unión patriótica (Unpacu), a Santiago arrestate dal regime più di 100 persone per impedire loro di ricevere aiuti umanitari

di Redazione Web

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Dopo oltre 2 mesi di repressione, da martedì 1° aprile le forze repressive del regime cubano hanno circondato violentemente la casa di José Daniel Ferrer, sede dell’Unpacu (Unión patriótica di Cuba), per la donazione di aiuti umanitari a più di 1.000 persone al giorno, minacciando e arrestando più di 100 persone, tra cui senzatetto, persone vulnerabili e volontari. José Daniel Ferrer, la cui vita – oltre all’attivismo pro-democrazia – è stata incentrata su questo lavoro umanitario, ha ripreso il lavoro lo stesso giorno in cui è stato rilasciato dal carcere e, fin dal primo giorno, ha ricevuto minacce e convocazioni da parte delle autorità, che hanno anche piazzato delle telecamere all’esterno del carcere per monitorarli. I negozianti che hanno fornito cibo sono stati a loro volta multati per aver venduto prodotti all’Unpacu. La crescente richiesta di assistenza umanitaria supera le 1.200 persone al giorno: si è infatti passati da 428 servizi di mensa al giorno nella prima metà di marzo a più di 1.000 al giorno in media ad aprile. Gli oltre 100 arresti in soli 2 giorni – si legge in un comunicato – dimostrano il successo dell’iniziativa e la repressione che devono affrontare. Dal gennaio 2025, viene spiegato, oltre a installare telecamere di sorveglianza, minacciare i beneficiari degli aiuti e multare i negozianti che hanno venduto prodotti a Ferrer, la polizia politica ha effettuato arresti contro attivisti e collaboratori volontari, come Fernando González Vaillant o Carlos Oliva Riverí, tra gli altri. Oltre agli arresti, ieri la polizia politica ha gettato via tutto il cibo che le persone vulnerabili – uomini, donne, anziani e bambini – portavano con sé dopo aver lasciato la mensa dei poveri dell’Unpacu.

Fonte: Agensir

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