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Ha preso il via oggi sull’isola di Ventotene l’ottava edizione del Festival dell’Europa solidale e del Mediterraneo, il format culturale ideato e promosso dall’Associazione GenerAzione Ponte. Il tema scelto per la rassegna di quest’anno, in programma fino a domenica 27, è “Futuri probabili e Futuri possibili”. Attraverso il coinvolgimento attivo di giovani e studenti, migranti, rifugiati e seconde generazioni, il Festival punta a diffondere i valori fondamentali della vita comune europea, dalla pace all’accoglienza, partendo dall’importanza storica del Manifesto di Ventotene. Un’attività di sensibilizzazione che nel 2019 è valsa il prestigioso premio “Altiero Spinelli” conferito dalla Commissione europea: “Un riconoscimento che ci incoraggia a proseguire nel lavoro di coinvolgimento dei più giovani per diffondere il messaggio di unità e pace promosso dal Manifesto di Ventotene”, afferma Francesco Miacola, presidente di Generazione Ponte.
Quattro giorni di conferenze, dibattiti e workshop con ospiti di fama nazionale e internazionale, ma anche pillole di arte e cultura sull’isola che ha dato i natali all’idea dell’Europa unita. I partecipanti al Festival, realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo e col patrocinio del Comune di Ventotene e dell’Istituto di Studi federalisti “Altiero Spinelli”, avranno la possibilità di confrontarsi su tematiche di attualità, dall’evoluzione dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente fino al piano di riarmo, senza dimenticare le questioni legate al ruolo delle Big Tech e alle nuove frontiere dell’Intelligenza artificiale. Discussioni che partiranno da un piccolo lembo di terra incastonato nel mar Tirreno ma che guarda al ruolo del cosiddetto “Mediterraneo allargato”, crocevia di culture ma anche teatro di tragedie umanitarie.
Come spiega l’ideatore del Festival, Abdullahi Ahmed, uno degli obiettivi è quello di “rendere il Manifesto di Ventotene uno strumento da rivolgere anche ai giovani di altri Paesi che sognano un futuro di pace”. Attraverso la partecipazione di giovani europei e giovani della diaspora, continua Ahmed, l’ottava edizione della kermesse isolana punta a sviluppare “una riflessione sul ruolo dei nuovi cittadini italiani ed europei, rifugiati salvati e accolti, e su come possano essere veri protagonisti di un progetto rinnovato di pace in Europa e chiave di sviluppo e cooperazione nel mondo”.
Fonte: Agensir