Avvenire di Calabria

Cura della persona: Asl Roma 1 e Comunità di Sant’Egidio, formati 51 caregiver provenienti da 18 diversi Paesi

di Redazione Web

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Sono 51 le persone, per lo più donne italiane e straniere, provenienti da 18 Paesi di Europa, America Latina e Africa, a cui è stato consegnato oggi il diploma del corso per caregiver-assistenti familiari promosso per la sedicesima edizione da Asl Roma 1 e Comunità di Sant’Egidio. La cerimonia si è svolta presso il Salone del Commendatore del Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, a Roma. Il corso, completamente gratuito, ha alternato lezioni e ore di tirocinio tra l’ospedale Santo Spirito, la Scuola di lingua e cultura italiana e i servizi rivolti alla popolazione anziana della Comunità di Sant’Egidio, permettendo ai suoi frequentanti di acquisire le capacità necessarie per assistere bambini piccoli, persone con disabilità, anziani non o parzialmente autosufficienti. Gli attestati sono stati consegnati dal direttore sanitario dell’Asl Roma 1, Gennaro D’Agostino, insieme a Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i servizi agli immigrati, rifugiati e Rom, Giancarlo Graziani, direttore facente funzione dell’Uoc Medicina riabilitativa dell’Asl Roma 1, e Alessandro Serenelli, referente del corso Caregiver dell’Asl Roma 1.
“Il cambiamento sociale – ha commentato il direttore generale dell’Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle – è sempre più evidente, questo significa che abbiamo bisogno di persone preparate per prendersi cura anche in casa dei più fragili. Sapere che possiamo contare su 51 nuovi assistenti familiari formati e certificati anche nel rispetto, nell’accudimento è un grande valore aggiunto. La contaminazione, la sinergia e il non lavorare in compartimenti stagni è una formula vincente che intendiamo portare avanti per offrire un servizio migliore e una vecchiaia più serena a tutti i nostri residenti. Colgo l’occasione di ringraziare Sant’Egidio e le Istituzioni per questo sodalizio giunto alla sua 16esima edizione”. “Dal 2009 – ha sottolineato Pompei – sono stati formati oltre 1.000 professionisti qualificati della cura della persona, in maggior parte donne migranti, che ora affiancano con competenza e professionalità tante famiglie italiane. Un grande investimento, frutto dell’integrazione, che risponde al bisogno crescente di assistenti familiari in grado di offrire una corretta assistenza ad anziani, persone con disabilità e bambini”. “Il ruolo dei caregiver – ha aggiunto – non solo richiede competenze tecniche specifiche, ma anche una grande sensibilità e empatia verso le persone fragili. Davanti all’invecchiamento della popolazione, i caregiver svolgono un lavoro prezioso e diventano un punto di riferimento importante nella vita delle persone assistite, contribuendo a migliorare la loro qualità di vita e a garantire loro un ambiente sicuro e confortevole”.

Fonte: Agensir

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