Avvenire di Calabria

Vincenzo Trapani Lombardo, guida dell’Hospice reggino, spera che Gianluigi Scaffidi confermi la sua propensione sul tema: «Serve più stabilità»

Cure palliative, fiducia nel nuovo corso dell’Asp reggina

Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Hospice di Reggio Calabria, giunge la Santa Pasqua per dirigenti e operatori. Ma i problemi rimangono immutati. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Trapani Lombardo, presidente dell’ente gestore, la Fondazione “Via delle Stelle”.

Coronavirus e cure palliative. Vi sentite supportati?
L’Hospice durante questo anno, caratterizzato dalla pandemia da coronavirus ha vissuto momenti di grave difficoltà che ci hanno costretti anche a dover chiudere per alcuni giorni la struttura, obbligandoci a trasferire alcuni pazienti in altre strutture o a domicilio con grave disagio per gli stessi ma anche per gli operatori costretti a seguire pazienti critici fuori dalla nostra struttura. Abbiamo ritenuto, infatti, opportuno una volta verificatosi un caso di positività di un paziente ricoverato, denunciare al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, oltre che alla prefettura l’episodio e incrementare le disposizioni di sicurezza e protezione già adottate come previsto dagli obblighi di legge nei riguardi dei pazienti e degli operatori. In questa evenienza siamo stati adeguatamente, o meglio in modo ottimale, assistiti. In tutta sincerità non possiamo dire che lo stesso trattamento ci sia stato riservato dall’Asp nel supporto e nella distribuzione di dispositivi di sicurezza per la struttura e per gli operatori nonostante le numerose richieste.

Menomale che c’è la “società civile”..
Un ringraziamento accorato va, invece rivolto alle tante associazioni, enti e singoli cittadini volontari che con la loro generosità hanno alleviato il grosso impegno economico determinato dall’acquisto di tutto questo materiale indispensabile per poter continuare ad operare in tutta sicurezza e tranquillità. Infine, un particolare apprezzamento va rivolto all’Università Mediterranea che sempre, ad ogni nostra richiesta, con puntualità e grande professionalità ha effettuato la sanificazione di tutta la struttura.

Come si sta sviluppando la vostra attività in questo periodo?
Anche se le difficoltà croniche che hanno sempre caratterizzato l’Hospice di Reggio Calabria sono state, durante la pandemia, aggravate come per tutte le struttura sanitarie, l’attività assistenziale è proseguita regolarmente. Abbiamo cercato, con le dovute cautele e restrizioni, di garantire la migliore qualità nella cura e nella gestione globale dei pazienti ricoverati e di quelli seguiti in assistenza domiciliare. In struttura rispettando tutte le misure di sicurezza e prevenzione è stato consentito sempre, viste le condizioni dei nostri assistiti, la presenza di un familiare accanto al paziente; a domicilio, nessun trattamento, trasfusioni terapie particolari, è stata negata o rimandata per motivi legati alla pandemia.

E sotto l’aspetto finanziario-gestionale?
L’aspetto amministrativo della gestione della struttura, invece, mostra un immobilismo istituzionale completo, nonostante le numerose richieste di sanare una situazione incomprensibilmente bloccata, siamo in attesa di conoscere la fine della quota di budget congelata (700.000 euro dell’anno 2019) per debiti da valutare della Fondazione nei confronti dell’ASP, e di ricevere quanto maturato per il lavoro effettuato. Ci auguriamo che il nuovo Commissario, Gianluigi Scaffidi, che più volte ha mostrato grande sensibilità ed attenzione alla Cure Palliative possa finalmente dare una stabilità gestionale all’Hospice di Reggio Calabria. La sua esperienza operativa nel mondo sanitario Calabrese ed in particolare nella città di Reggio Calabria è sicuramente garanzia di una adeguata amministrazione aziendale.

Articoli Correlati