Avvenire di Calabria

Protagonista un giovane immigrato di 23 anni giunto in Italia a bordo di un barcone

Immigrazione, dal Gambia alla Calabria per curare la leucemia

Il ragazzo è stato preso in cura dal sanitari del Gom di Reggio e dell'Ospedale Ciaccio di Catanzaro

di Redazione Web

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Non sempre accade ma, a volte, capita di imbattersi in storie di buona sanità che, pur partendo da contesti difficili, hanno un epilogo fortunato.

È questa la storia di un  ragazzo del Gambia la cui vicenda, legata al tristemente noto dramma dell’immigrazione, si intreccia con la grande professionalità e la straordinaria umanità di medici, operatori e volontari calabresi.


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Nel 2020 il giovane di 23 anni arriva in Italia a bordo di un barcone e, dopo diverse peripezie che lo portano prima in Puglia, poi in Francia ed infine in Calabria, gli viene diagnosticata una leucemia mieloide cronica in fase avanzata, grave malattia del sangue per la quale si rende necessario un trapianto di midollo osseo.

Curato grazie alla collaborazione del Gom di Reggio Calabria e del "Ciaccio" di Catanzaro

La collaborazione tra l’Ematologia dell’Ospedale Ciaccio di Catanzaro e il Centro Unico Regionale Trapianti di Cellule Staminali e Terapie Cellulari (C.T.M.O.) del Grande Ospedale Metropolitano (Gom) di Reggio Calabria, guidato dal dottor Massimo Martino, rende possibile la realizzazione del trapianto, nonostante le difficoltà burocratiche legate alla ricerca di un donatore compatibile tra i familiari del ragazzo in Gambia e che sono state egregiamente affrontate dal dott. Giuseppe Console, Responsabile registro donatori midollo osseo.

Da non dimenticare, il ruolo fondamentale nella vicenda dei volontari calabresi e dell’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (A.I.L.), che lavora ogni giorno per far in modo che i pazienti e le loro famiglie non si trovino mai soli nella loro battaglia e che la ricerca scientifica non si fermi.


PER APPROFONDIRE: Cure sanitarie per i poveri, siglato un protocollo tra Chiesa reggina e Gom


A un anno dal trapianto le condizioni cliniche del paziente sono buone, notizia che suona come un lieto fine per il ragazzo e un’ulteriore conferma della qualità del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria.

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