Via libera all'istituzione di una Zona Economica Speciale unica per tutto il Sud. La riforma sarebbe contenuta nella bozza del cosiddetto 'Decreto Sud', che dovrebbe essere approvato dal governo a breve, potenzialmente già nel mese di settembre. Questa Zona Economica Speciale (ZES) rappresenta una specifica area geografica all'interno del territorio nazionale, in cui le aziende che già operano e quelle che vi si insedieranno potranno godere di condizioni speciali riguardanti gli investimenti e lo sviluppo imprenditoriale. Questa bozza prevede che la ZES, chiamata anche 'ZES Unica', sia istituita il 1 gennaio 2024 e includerà i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
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Zes unica, una sola "cabina di regia"
Inoltre, la bozza del decreto stabilirebbe la creazione di una 'Cabina di Regia ZES' all'interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, responsabile dell'orientamento, coordinamento, sorveglianza e monitoraggio della ZES. Questa cabina sarebbe presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, e composta da diversi ministri e presidenti regionali. Possono essere invitati come osservatori alle riunioni rappresentanti di enti pubblici locali, nazionali e di gruppi di interesse collettivi o diffusi.
Zes unica, prevista anche una "Struttura di missione"
Un'altra componente dell'ipotetica riforma è la 'Struttura di Missione per la ZES', che sarà sotto la giurisdizione del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr. Tale struttura, con una durata iniziale di tre anni prorogabile fino al 31 dicembre 2034, avrà il compito di fornire supporto all'autorità politica delegata per la Zona Economica Speciale nell'indirizzare e coordinare le azioni strategiche del governo per l'attuazione del Piano Strategico. Inoltre, avrà il compito di coordinare la segreteria tecnica della Cabina di Regia ZES.
Zes Unica, l'ipotesi di credito d'imposta
Infine, a partire dal 1 gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026, secondo la possibile riforma non ancora approvata, le imprese che acquisiscono beni strumentali per le strutture produttive situate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise riceveranno un credito d'imposta, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Gli aiuti sarebbero concessi anche a imprese attive nei settori agricolo, della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, conformemente alla normativa europea sugli aiuti di Stato in questi settori. Agevolati anche gli investimenti in macchinari, impianti, attrezzature, terreni e immobili strumentali, purché il valore dei terreni e degli immobili non superi il 50% del costo totale dell'investimento agevolato. Il credito d'imposta sarà calcolato in base al costo dei beni strumentali, con un massimo di 100 milioni di euro per ogni progetto di investimento, e i progetti di investimento inferiori a 200.000 euro non saranno agevolati.
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