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A due mesi circa dal suo avvio operativo, è stata oggi ufficialmente inaugurata la Locanda della Casa, il servizio di mensa cittadina che la diocesi di Adria-Rovigo attraverso la Caritas diocesana gestisce da inizio settembre nei locali del Seminario. “È significativo per noi inaugurare la Locanda in occasione della Giornata mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco – ha affermato il vescovo Pierantonio Pavanello, dopo il taglio del nastro – perché questo progetto non è per noi un servizio sociale ma una testimonianza evangelica. La chiusura del Convento dei Frati Cappuccini, che per tanti anni hanno offerto un servizio di mensa cittadina, è stata l’occasione per prendere il testimone di quella che vuole essere una reale esperienza di comunità cristiana. Abbiamo scelto di collocare la Locanda nel cuore del Seminario affinché possa diventare autentica espressione del messaggio della Casa della diocesi, un progetto più ampio di ripensamento del nostro modo di essere comunità che da tempo sta impegnando tutti gli uffici e i servizi diocesani”.
Le Istituzioni presenti all’inaugurazione, il sindaco Edoardo Gaffeo, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, il consigliere provinciale Lorenzo Rizzato, il direttore dei Servizi socio sanitari Aulss 5 Marcello Mazzo hanno poi portato i loro saluti, rimarcando, riferisce una nota della diocesi, “l’importanza fondamentale di un lavoro di rete coeso e solidale tra pubblico e privato, uniti dal comune obiettivo di prendersi cura di tutta la comunità, ancor più in questo momento storico di particolare difficoltà. L’aumento dei bisogni dal punto di vista sociale, economico e anche sanitario nel nostro territorio è uno specchio di quello che sta avvenendo anche a livello nazionale. È questo il momento per passare a un lavoro sinergico e integrato fra amministrazione pubblica, Chiesa e mondo del volontariato uniti nella cura delle persone più fragili”.
Per il direttore della Caritas, Davide Girotto, “una mensa può essere due cose molto diverse fra di loro: può essere un luogo dove ci prendiamo cura di chi sta peggio oppure un luogo in cui ci prendiamo cura di ciascuno di noi. Questo dipende dall’idea di povertà che ci portiamo dentro. Come Caritas, come Chiesa crediamo che la vulnerabilità sia parte della nostra umanità: se crediamo davvero che proprio l’essere fragili ci rende umani allora una mensa deve essere un posto per tutti”.
Fonte: Agensir