
Leone XIV: ai giovani di Košice, “non abbiate paura di testimoniare che siete cristiani”
Leone XIV: ai giovani di Košice, “non abbiate paura di testimoniare che siete cristiani”

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Domani nella basilica cattedrale di Ariano Irpino, alle 20, messa con il vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, mons. Sergio Melillo, e benedizione dei fidanzati. “In questa festa di San Valentino, desidero raggiungervi con il cuore di un padre e di un pastore, per accompagnarvi nel cammino dell’amore che state costruendo insieme. Il vostro amore è un dono prezioso, un segno della bellezza con cui. Dio ha pensato la relazione tra l’uomo e la donna. Eppure, sappiamo bene che ogni cammino d’amore richiede impegno, pazienza, cura reciproca e, soprattutto, speranza”, scrive mons. Melillo, in una lettera ai fidanzati.
“Proprio alla speranza è dedicato il Giubileo che stiamo vivendo quest’anno. E l’amore vero è sempre un atto di speranza: credere nell’altro, scommettere su un futuro insieme, affidarsi a Dio che cammina con voi”, sottolinea il presule che invita i fidanzati “a una lettura che può aiutarvi a comprendere il cuore stesso dell’amore cristiano: l’enciclica ‘Dilexit Nos’ di Papa Francesco. In essa il Santo Padre ci ricorda che ‘abbiamo bisogno di recuperare l’importanza del cuore’ e che ‘abbiamo bisogno che tutte le azioni siano poste sotto il dominio politico del cuore’. L’amore, infatti, non è solo emozione o istinto, ma una scelta quotidiana, un atto di libertà e responsabilità”.
Poi l’esortazione: “Non abbiate paura di amare con tutto il cuore, di affidarvi l’uno all’altro con fiducia. L’amore è una via che non si percorre da soli: Cristo cammina con voi e vi dona la grazia necessaria per costruire un amore saldo e duraturo. E anche quando sorgono difficoltà o momenti di crisi, non dimenticate che Gesù ‘è in grado di dare un cuore a questa terra e di reinventare l’amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre’ (Dilexit nos, 213)”. “Il vostro amore non è solo un sogno umano, ma un progetto che Dio benedice e
accompagna”, conclude mons. Melillo.

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