Avvenire di Calabria

Diocesi: Asti, domenica edizione straordinaria de “Il Corteo dei popoli”

di Redazione Web

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Asti si prepara ad accogliere un momento di festa, riflessione e condivisione con un’edizione straordinaria de “Il Corteo dei Popoli”, in programma domenica 25 maggio a partire dalle 18. L’iniziativa, promossa da associazioni ed enti del Terzo settore e dalle comunità internazionali presenti nell’Astigiano coordinate dalla Migrantes diocesana, vuole celebrare la pluralità culturale del territorio e offrire uno spazio di confronto sul significato della cittadinanza come appartenenza, diritti e responsabilità. Un corteo colorato e partecipato attraverserà le vie del centro cittadino fino a piazza San Secondo, dove sono previsti gli interventi di alcuni membri delle comunità per condividere storie, esperienze e visioni di una cittadinanza inclusiva e consapevole.
Il ritrovo è previsto alle 17.30 al Parco della Resistenza, mentre il corteo comincerà alle 18 e attraverserà piazza Alfieri, corso Alfieri, piazza Roma, via Balbo, via Aliberti e piazza Statuto, per concludersi in piazza San Secondo.
Saranno presenti – viene spiegato in un comunicato – numerose comunità provenienti da tutto il mondo, che con costumi tradizionali, musica, danze e simboli delle proprie culture daranno vita a un momento di grande vitalità e significato. L’evento vuole essere, infatti, un’occasione per dare visibilità al protagonismo delle persone migranti, ma anche per ribadire il valore della convivenza, del dialogo e dell’inclusione, nel segno di un’Italia che riconosce e valorizza tutte le sue componenti.
Con lo slogan “Siamo qui, siamo Italia”, scelto per il corteo, il Servizio Pastorale migranti che promuove l’iniziativa intende affermare un principio fondamentale: la cittadinanza non è soltanto un atto burocratico, ma il riconoscimento di una presenza reale, quotidiana, fatta di relazioni, lavoro, studio e partecipazione alla vita del Paese. È un diritto che riguarda tante persone che da anni contribuiscono alla società italiana e che meritano di essere pienamente riconosciute come parte di essa.

Fonte: Agensir

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