Pace: card. Zuppi alla veglia di preghiera, “il Giubileo sia un’opportunità”
Pace: card. Zuppi alla veglia di preghiera, “il Giubileo sia un’opportunità”
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Iniziano domenica 10 novembre le celebrazioni dedicate ai santi patroni, Florido e Amanzio. L’agiografia castellana antica presenta sant’Amanzio insieme a san Florido: “Floridus simul cum Amantio”. È proprio questo “stare insieme”, che coinvolge anche il laico Donnino, a caratterizzare la santità dei personaggi. Florido non è mai disgiunto da Amanzio, con il quale si prende a cuore le sorti della Chiesa e della città: per la prima entrambi si recano a Roma a chiedere un vescovo al papa, per la seconda si mettono a capo di un gruppo di persone (tra cui anche san Donnino) che di fronte alla distruzione causata da Totila ricostruisce Città di Castello. Florido, Amanzio e Donnino non si lamentano, né polemizzano, né aspettano che siano altri a mettersi all’opera, ma riescono a leggere i “segni dei tempi”, capiscono che è il momento di mettersi in gioco in prima persona, sono docili all’azione dello Spirito, che fa di loro il “sale della terra” in quel preciso momento e contesto storico. I ruoli sono diversi, ma tutti servono il progetto di Dio insieme, secondo un preciso stile ecclesiale e di vita.
Domenica, in cattedrale, per la festa dei patroni, sono previste tre messe: alle 10,30, 12, 18,30. Durante quest’ultima ci sarà l’offerta dei ceri da parte delle Confraternite della diocesi. Il 13 novembre, giorno della festa, messe nel duomo superiore alle 8, 9, 10, 11. Alle ore 18 solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini. Ad animarla la Schola Cantorum “Anton Maria Abbatini”.
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