Avvenire di Calabria

Diocesi: Milano, ieri in festa per i 50 anni di sacerdozio di mons. Delpini

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Una serata di intensa preghiera per la pace, seguendo in processione il Santissimo Sacramento, e di festa di popolo. È stata quella che oltre 2.000 fedeli della diocesi di Milano hanno vissuto nella solennità del Corpus Domini. A presiedere il rito, l’arcivescovo Mario Delpini, festeggiatissimo per i suoi 50 anni di ordinazione sacerdotale, in duomo, dove i fedeli, in processione, sono giunti al termine della Messa celebrata nella basilica di Santo Stefano Maggiore, parrocchia dei migranti.
Tantissimi, come sempre, i sacerdoti – oltre un centinaio – i diaconi, i rappresentanti delle realtà ecclesiali – dalle religiose all’Azione Cattolica, dal volontariato all’Università Cattolica -, delle Cappellanie straniere, degli Ordini cavallereschi. Non sono mancati i Gonfaloni del Comune, della Città metropolitana e di Regione Lombardia, secondo una tradizione consolidata da decenni che vede la partecipazione delle maggiori autorità civili ed ecclesiali del territorio. Infine, tutti riuniti in cattedrale per la riflessione del presule e l’adorazione eucaristica, a cui quest’anno si è aggiunta la festa, in piazza del Duomo, per i 50 anni di Messa di mons. Delpini. Affacciatosi, al termine dei momenti liturgici, dalla balconata centrale del duomo aperta per l’occasione (non accadeva dal 1983, quando a ricevere il saluto dei fedeli era stato Papa Giovanni Paolo II in visita a Milano per il XX Congresso eucaristico nazionale). Vicino a lui il vicario generale, mons. Franco Agnesi, che, a nome delle 7 Zone pastorali in cui è divisa l’arcidiocesi di Milano, ha offerto all’arcivescovo alcuni frutti tipici delle terre delle singole zone stesse tra gli applausi della gente. Simbolici ed evocativi i “frutti”: per la Zona I-Milano, il frutto della passione, “passione che ti accompagna da 50 anni nello svolgere il tuo ministero”, ha scandito il vicario generale, rivolgendosi direttamente all’arcivescovo; per la II-Varese, le pesche sciroppate di Monate, che “ci ricordano che se è importante seminare, è necessario anche conservare i frutti nel tempo, perché diventino più gustosi e pieni di sapore”. Per la III-Lecco, le “castagne, considerate un tempo il pane dei poveri, un cibo per tutti e facile da condividere”. Per la IV-Rho, “le spighe di grano, augurando che in mezzo alle fatiche del ministero l’arcivescovo possa portare nel suo cuore ‘covoni di gioia’”. Infine la V-Monza con il dono delle ciliegie, simbolo di un famoso miracolo legato alla figura di San Gerardo dei Tintori e alla sua incessante preghiera – “in questi anni ci hai insegnato a pregare in tanti modi, nei tempi della pandemia sotto la Madonnina, e nei momenti della gioia delle celebrazioni ecclesiali festose” -; per la VI-Abbiategrasso, il tipico riso della “Bassa padana” e per la VII-Sesto San Giovanni, “zona che si caratterizza come un territorio sempre più multietnico e multiculturale”, un mango e un avogado.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: