Avvenire di Calabria

Diocesi: mons. Brugnotto (Vicenza), nuovo anno pastorale come “un popolo in cammino, ciascuno con una lanterna accesa con la luce della speranza”

di Redazione Web

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“Se dovessi immaginare come potrebbe essere il nuovo Anno pastorale lo descriverei come un popolo in cammino, ciascuno con una lanterna in mano che illumina l’oscurità e porta luce e calore nelle nostre città e nei nostri paesi. Vogliamo innanzitutto prendere in mano la nostra lanterna accesa con la luce della speranza”. È quanto scrive il vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, in un messaggio per l’inizio del nuovo anno pastorale, dal titolo “’Cosa significa questo’. Condividere il cammino tra stupore e perplessità”. Nel messaggio, consegnato nella liturgia della Parola che ha presieduto in occasione della natività di Maria, patrona principale della diocesi e della città, mons. Brugnotto  ha fatto memoria dei martiri vicentini beatificati lo scorso 18 agosto ad Uvira (Congo) uccisi il 28 novembre 1964 durante la ribellione mulelista contro il Governo congolese.  “Che cosa significa questo” per i cristiani e cittadini di Vicenza?, si è chiesto il presule: “Che cosa significa per noi popolo di Dio che è in Vicenza la beatificazione di quattro martiri, in un tempo di grandi cambiamenti della società, delle nostre comunità e parrocchie?. Come vescovo di “questa Chiesa – scrive – mi sento fortemente interpellato e desidero invitare il presbiterio, la comunità diaconale, le consacrate e i consacrati, insieme alla moltitudine di laici e famiglie che tengono vive le nostre comunità cristiane a lasciarsi raggiungere dalla benedizione di Dio riversata su di noi attraverso questi quattro ‘martiri della fraternità’”. Nel messaggio il vescovo vicentino ha proposto una ricerca di significato profondo di tale episodio e ha richiamato tutti i vicentini a continuare ad alimentare la lanterna della speranza, prendendo spunto dalla lanterna che uno dei martiri aveva acceso nel momento del martirio.
Mons. Brugnotto  invita a ricordare per l’oggi della chiesa di Vicenza che un “piccolo resto” persevera nel credere, nella forza di essere concordi nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Famiglie cristiane che si avvertono “piccola chiesa domestica” e cercano legami nella comunità cristiana per mantenere viva la fiamma dell’amore coniugale. Presbiteri che continuano, pur tra mille sfide, a scorgere “i segni dei tempi” presenti nelle parrocchie e vivono, nel cambiamento, quali cercatori di Dio e annunciatori del Vangelo. Consacrate e consacrati, alcuni anche giovani (ci sono, anche se pochi!) che accolgono la chiamata alla verginità e al celibato da innamorati di Dio, instaurando relazioni buone laddove sono inviati. Senza dimenticare alcuni giovani che nelle associazioni o all’Ora decima si riuniscono ogni settimana per ascoltare il Vangelo e condividere le proprie domande di senso: molti anche nelle esperienze estive come la Route nazionale dell’Agesci a Verona, il campo giovani di Azione Cattolica e il servizio in diverse parti del mondo con Missio giovani. “Camminiamo insieme, con la lanterna della speranza che ci aiuta a scorgere i tanti riflessi di luce presenti in mezzo a noi. Così possiamo avventurarci con gioia nel cammino sinodale con scelte coraggiose di rinnovamento delle parrocchie nelle unità pastorali”.

Fonte: Agensir

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